10 ottobre 2009

ELBOPOLI. Non c’era solo la vicenda di Portoferraio. Ora l’importante è creare un clima che aiuti ad una rilettura onesta di quei fatti

giovannimuti@virgilio.it - Il termine “Elbopoli” è un invenzione tendenziosa dei giornali per lasciar intendere che gli interventi della Procura di Livorno all’Elba dal 2002 al 2004 fossero provocati da un unico fenomeno criminoso. In questo senso, come è stato detto, Elbopoli non esiste, trattandosi di filoni d’indagini diversi. Tuttavia, alcuni di questi avevano in comune il fatto che la politica vi si era insinuata per colpire gli avversari politici. Questo è avvenuto soprattutto a Portoferraio e a Marciana Marina, dove vi sono stati gli esiti più drammatici. Ma questo è accaduto anche Marina di Campo dove gli attacchi partivano da una esponente importante di AN, e sfociarono poi nell’interrogazione parlamentare dell’On. Angela Napoli la quale presentava Marina di Campo come un comune mafioso. E’ quindi vero, come dice Marchetti, che vi furono atteggiamenti giustizialisti anche in altri partiti. Devo aggiungere che quando lavoravo al mio libro “Affari e Politica” sulla vicenda di Portoferraio, mi resi conto che avrei dovuto analizzare anche gli avvenimenti di Marina di Campo e di Marciana Marina. Insomma, dovevo trattarli adeguatamente se intendevo dare uno sguardo oggettivo agli avvenimenti che rappresentavano il contesto in cui si inseriva la vicenda che stavo ricostruendo. Per poterlo fare, però, avevo bisogno del consenso delle persone coinvolte e una documentazione. Si trattava di cose estremamente delicate. Per quanto riguardava Marina di Campo parlai con uno dei massimi personaggi coinvolti e spiegai il mio progetto, così come avevo fatto per Portoferraio e Marciana Marina. Ma non ricevetti né consenso né documentazione. Probabilmente non riuscì a spiegarmi. Il risultato è stato che la mia ricostruzione, su questo punto, è carente e potrebbe apparire di parte. Questo per dire quanto io concordi con Marchetti sul fatto, che non c’era solo la vicenda di Portoferraio. Quello che conta ora e di non perdere questa occasione, e cercare di creare un clima che aiuti ad una rilettura onesta di quei fatti. Questo porterebbe, oltretutto, enorme sollievo a chi sta ancora soffrendo. E Marchetti, che ha avuto il coraggio e l’onesta di iniziare questo percorso, deve essere aiutato. Giovanni Muti - il Monello