ornella.vai@alice.it - Per rilanciare l’economia elbana, si potrebbero nel frattempo introdurre dei meccanismi che, nel piccolo ambito in cui lavoro, vedo tutti i giorni, e che non sarebbero che piccoli accorgimenti che prima esistevano, poi sono stati tolti, peggiorando la qualità dei nostri servizi. Sanità e Scuola: prevedere dei benefici economici per coloro che vengono a lavorare all’Elba (reintroducendo però l’obbligo di abitare nel luogo di lavoro, inteso non come Comune, ma come distretto.) Diminuire l’ICI a coloro che affittano le seconde case, ad equo canone, ad una delle suddette categorie. Queste persone vivrebbero all’Elba tutto l’anno, e, oltre ad offrirci dei servizi essenziali qualitativamente migliori, spenderebbero in loco parte della loro retribuzione, dando ossigeno, specialmente nel periodo invernale, alle nostre attività commerciali. Se poi si volessero creare opportunità di lavoro per i nostri giovani, bisognerebbe reintrodurre la normativa che prevedeva, per le supplenze inferiori ai 15 gg. di utilizzare docenti residenti nel distretto (la normativa in realtà prevedeva i residenti nel comune, ma, essendo le scuole superiori entrambe a Portoferraio, o si arriva al Comune unico o si cambia il termine Comune in Distretto, altrimenti si risolve ben poco. Prevedere un doppio punteggio per chi lavora all’Elba, anche questa normativa già esisteva, ma poi è stata abrogata, lasciando in difficoltà chi opera nel settore. Questi correttivi potrebbero inoltre valere non solo per la scuola, ma in ogni settore della pubblica amministrazione. Dovrebbero poi essere previsti degli sgravi diversi e maggiori di quelli previsti dalle leggi attuali, per i cittadini elbani che devono studiare nel Continente, non per sfizio, ma perché all'Elba mancano molte scuole, o che in tale luogo devono andare a curarsi, spesso inviati dallo stesso nosocomio elbano che, in molti casi, rileva la propria inadeguatezza, e smista i pazienti in ospedali di dimensioni maggiori e quindi più attrezzati (purtroppo anche questi fuori dall'Elba). Ciao, Ornella