www.coalizioneintesereligiose.it – La Cena del Signore è celebrata solo in alcune occasioni. In linea di principio è la comunità stessa che decide la frequenza della sua celebrazione che può variare da quattro volte all'anno fino alla frequenza mensile. Nell'ordine del culto la Cena del Signore s'inserisce tra la Confessione di fede e l'Intercessione. Le sue principali parti sono: il racconto della sua istituzione tratto dal Nuovo Testamento, la preghiera di ringraziamento, l'invocazione dello Spirito santo, la divisione del pane e la benedizione del calice del vino, la distribuzione del pane e del vino alle persone partecipanti. Anche in questo caso qualunque persona chiamata dalla comunità può presiedere la celebrazione della Cena del Signore. Tale prassi è legata alla visione biblica dei sacramenti che sono due: la Cena del Signore appunto e il battesimo. Questi segni non hanno altra funzione che rappresentare le promesse del Signore davanti ai nostri occhi e anche di esserne pegno, devono essere considerati come delle "appendici dell'Evangelo", intese a confermare e rappresentare il suo contenuto, subordinate dunque alla Parola letta e meditata nella Bibbia, annunciata e spiegata nella predicazione. Nonostante diverse accentuazioni dottrinali rispetto alle chiese cattoliche e ortodosse il culto evangelico, nella sua struttura, corrisponde all'antica prassi delle prime comunità cristiane, le cui tracce sono tuttora visibili nelle liturgie di tutte le chiese. Ad esempio nella messa cattolica che si divide in liturgia della parola e liturgia eucaristica si possono individuare gli stessi elementi del culto evangelico. A parte le complesse differenze nell'interpretazione dell'eucaristia, la discordanza fondamentale è che nel culto evangelico non può mancare la predicazione, mentre nella messa cattolica non può mancare la parte eucaristica, intesa come centro della liturgia.