marchetti.lorenzo@tiscali.it - Non mi stancherò mai di ripetere come la partita per una continuità territoriale sicura e garantita si gioca sul contratto di servizio. Il Melodramma-Toremar è che in molti cercano di farci guardare il dito e non la luna, in definitiva: la ragazza in bikini e non il traghetto fermo a banchina. Le privatizzazioni, ad esempio, non devono essere confuse con le politiche neoliberiste, vale a dire con la deregulation. La deregolamentazione, difatti, è differente dalla liberalizzazione. Quest’ultima propugna un mercato privatizzato ma regolato con lo scopo proteggere i diritti dei cittadini. Potrà essere un buon regolatore il contratto di servizio che sarà stipulato fra la Regione Toscana e i nuovi armatori di Toremar. Allora, la comunità elbana, in tutte le sue articolazioni, ha il dovere di discutere proprio di questo, e mettere dei paletti ben precisi. Purtroppo, al contrario, si discute su tutto tranne che di tali garanzie e tutele. Rivolgo, in particolare, questa mia riflessione, alquanto amara, al blogghista elbano9@yahoo.it il quale su Camminando (http://www.camminando.org/) ha scritto: «No, essere contro le privatizzazioni non significa essere nostalgici del socialismo reale. Il neoliberismo, che ha imposto le privatizzazioni viene considerato un dogma non criticabile, come era considerato il socialismo reale. Premesso che anch'io sono stato iscritto al Partito Comunista Italiano, è curioso che chi è stato difensore del socialismo reale sia difensore ora degli aspetti peggiori del neoliberismo...».