31 luglio 2010

La vita nelle miniere dell'Isola d'Elba tramandata dai protagonisti. IL FASCISMO. «Per un anno fui “ospitato” nel carcere di Firenze»

marchetti.lorenzo@tiscali.it - «Al confine con la Francia fui arrestato e accusato di essere un sovversivo. Per un anno fui "ospitato", contro la mia volontà, nel carcere di Firenze, poi con il foglio di via mi rimandarono a Rio. Per interessamento del Maresciallo dei Carabinieri, una brava persona, fui riassunto in miniera. Ma i capi-servizio facevano di tutto per rendermi le cose difficili, mi perseguitavano a causa delle mie idee antifasciste, mi riservavano i lavori più pesanti, mi assegnavano i cottimi peggiori. Era la Direzione che tirava i fili del fascio locale: non a caso la tessera numero uno veniva consegnata tutti gli anni, in pompa magna, al Direttore delle miniere. Le squadracce venivano da fuori, dal Continente o da Portoferraio, e arrivavano coi vaporini dell'llva». Guido Mercantelli (intervista del 1974)