19 agosto 2010

Desio Corsetti (Cdt) risponde a Pacini (Idv): anch’io avrei potuto godere della “carta intestata” dell’Api, ma ho rifiutato

desio.corsetti@libero.it - Egregio signor Florio Pacini, mi scusi se Le sottraggo quel tempo prezioso che Ella, ne sono certo, dedica solitamente agli innumerevoli incontri con i molti Elbani iscritti all’Italia dei Valori. Noi non abbiamo l’onere di conoscerci, tuttavia mi preme ringraziarLa poiché si è rivolto alla mia modesta persona usando il “Voi”, indubbiamente in forma d'ossequio, anche se poi mi definisce “un galoppino”. Galoppino di chi? Veda, l’unica tessera che ho avuto è stata quella del Club di Topolino, ma erano gli anni della mia infanzia e non credo me ne voglia fare una colpa. D’altra parte neanche io Le chiedo quali lidi Ella abbia attraversato prima di approdare alle rive dell’IdV. Pregiatissimo signore, sappia che recentemente mi è stato offerto di fare il “Referente Elbano” dell’Alleanza per l’Italia (API), avrei ricevuto un attestato a firma del Senatore Francesco Rutelli, e così anch’io avrei goduto di una “carta intestata”. Mi sarei potuto sedere al tavolo con i massimi dirigenti Elbani del Centrosinistra, avrei potuto trattare con i medesimi “a tu per tu” sia la formazione delle liste che l’assegnazione degli assessorati: “o si fa come dico io, o vado da quegl’altri!”. Insomma, La rassicuro, le avrei “sparate” più grosse di Lei. Anch’io, finalmente, avrei avuto il meritato spazio sui giornali locali, magari con tanto di foto e anche qualche intervista a Tele Elba. Mi attendeva, in conclusione, un po' di popolarità. Tuttavia, all'opposto, non ho accettato; è una questione di principio: sono un uomo libero e tale voglio restare. Per l’appunto non ho aderito nemmeno alla Mailing Asinoi del caro Artemisio, e mi soddisfo che i miei pensieri siano pubblicati sul Vicinato dell’amico Marchetti. Con altrettanto ossequio, Desio Corsetti