RIO MARINA: la Torre degli Appiani ristrutturata, intonacata e imbiancata. Alcuni commenti su facebook. Ai più piaceva com’era
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ilvicinato@libero.it - Giacomo V Appiano fece costruire (1511-1534) la Torre di Rio, a guardia del magazzino della “Vena del ferro”. Per ricordare l’elevazione di Rio Marina a comune autonomo (1882), sulla sommità del manufatto venne innalzato il “torrino con l'orologio”. Lo scorso anno sono stati eseguiti i lavori di rifacimento. Martorella (M): «com'eri bella così!». Marino (G): «La vorrei come era prima la Toreee». Francesca: «Era molto bella... peccato». Lorenzo: «Com'era bella senza quell'intonaco. Vi ricordate tutto quel luccichio di pietre e polvere diematite? Ora sembra rivestita con la masonite. I lavori all'interno sono belli. Un luogo giusto per mostre di pittura (come quella di Gianni di Dublino), però l'esterno dovevano lasciarlo com'era... era il simbolo della vera storia di Rio!». Carla: «ba... de gustibus...». Wladimiro: «L’ho scritto e detto parecchie volte così sembra un cassettone senz’anima, senza storia». Ornella: «Cara Carla, il "de gustibus" sarebbe stato il rispetto per un popolo e la sua storia, che non c'è stato».
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ilvicinato@libero.it - Giacomo V Appiano fece costruire (1511-1534) la Torre di Rio, a guardia del magazzino della “Vena del ferro”. Per ricordare l’elevazione di Rio Marina a comune autonomo (1882), sulla sommità del manufatto venne innalzato il “torrino con l'orologio”. Lo scorso anno sono stati eseguiti i lavori di rifacimento. Martorella (M): «com'eri bella così!». Marino (G): «La vorrei come era prima la Toreee». Francesca: «Era molto bella... peccato». Lorenzo: «Com'era bella senza quell'intonaco. Vi ricordate tutto quel luccichio di pietre e polvere diematite? Ora sembra rivestita con la masonite. I lavori all'interno sono belli. Un luogo giusto per mostre di pittura (come quella di Gianni di Dublino), però l'esterno dovevano lasciarlo com'era... era il simbolo della vera storia di Rio!». Carla: «ba... de gustibus...». Wladimiro: «L’ho scritto e detto parecchie volte così sembra un cassettone senz’anima, senza storia». Ornella: «Cara Carla, il "de gustibus" sarebbe stato il rispetto per un popolo e la sua storia, che non c'è stato».