26 settembre 2010

Qualsiasi religione, facendosi ideologia e bandiera di una identità di comunità o di popolo, fatalmente assume forme violente ed esclusive

ilvicinato@libero.itDa un articolo del prof. Paolo Naso: «Dal Medio oriente all’Indonesia, dall’India al Pakistan, dall’Europa agli Stati Uniti abbiamo assistito a vere e proprie escalation del fondamentalismo religioso che, tra le altre conseguenze, hanno prodotto l’idea di una nuova stagione di "guerre di religione": musulmani contro cristiani ed ebrei, ebrei contro musulmani, musulmani contro induisti, induisti contro sikh… Se questa è la "rivincita" della religione, dobbiamo riconoscere che lascia una scia di sangue che deve interrogare i credenti, tutti i credenti, dovunque vivano e comunque esprimano il loro rapporto con Dio. Dobbiamo chiederci che cosa ci sia di "religioso" nell’odio di un pastore protestante che minaccia di offendere milioni di persone bruciando in piazza il loro libro sacro e nello spirito di vendetta di un pogrom contro una scuola cristiana. Assolutamente niente, eppure si tratta di fatti frequenti, amplificati dai media e sempre più spesso intrecciati a strategie politiche». Dal sito: www.chiesavaldese.org/