Turismo stagionale e assegno di disoccupazione. Un “ozio forzoso” che porta spesso a situazioni di degrado: alcol, droga, apatia
ilvicinato@libero.it - Mailing ASINOi – «Una delle piaghe del turismo stagionale (da noi quello balneare) è dare un lavoro che, nel migliore dei casi, dura solo sei mesi. Però, in questo caso, lo stato interviene con un assegno di disoccupazione che va mediamente da 900 a 1.100 euro al mese, ma solo per coloro che nel biennio vantano come minimo 52 settimane lavorate, in altre parole basta lavorare sei mesi l'anno (26 settimane). Se i beneficiari sono marito e moglie significa che d'inverno a quella famiglia entrano 2.000 euro al mese, poi basta avere la casina ereditata dai nonni da affittare l’estate, e con sei mesi di lavoro viene fuori una bella rendita. Non è come all'estero dove ti danno l'assegno, ma ti devi impegnare seriamente in attività socialmente utili. Perché non capire che questo “ozio forzoso” specialmente per l’uomo (la donna normalmente è impegnata nelle faccende di casa e coi figli), ma anche per i giovani, porta spesso a situazioni di degrado (droga, alcol, apatia) che si rispecchiano negativamente su tutta la comunità?». Giovanni Lombardo