si.ga1983@ - «Caro Lorenzo, il signor Ivano Arrighi ti scrive
su face book: “Ho letto le sentenze”. Anch’io le ho lette! E allora? Quelle non
condannano perché qualcuno si è inventato un parcheggio dove non si poteva fare. Ma
perché si è richiesto un mutuo, cominciato a pagare le rate e non realizzata
l’opera. Se si guarda la consecutio temporum, la giunta Schezzini decide di
approvare l’opera alla fine di dicembre 2008. A giugno 2009 ci sono le elezioni…
il sindaco successivo (Alessi) ottiene il mutuo, riceve il contributo e fa come
re tentenna… non fa niente per fare. E poi arriva il fiorentino (De Santi, che
nessuno odia!) e manda tutto e tutti alla corte dei conti. Perché De Santi mandò
decine di denunce e solo sulla questione del mutuo pagato e non usato c’è stato
il pronunciamento. Allora il parcheggio se si vuole si può fare, magari
adeguato alle nuove normative. Ma l’idea era giusta e con poco si può
recuperare». Silvia Gattoli
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14 marzo 2024
31 marzo 2018
CUCCÙ, IL SONDAGGIO NON C’È PIÙ! SILVIA GATTOLI: “Anche a me sarebbe piaciuto poter indicare la mia preferenza. Perché quel buio?”
ilVicinato@ - «Che fine ha fatto il sondaggio di Tenews per il futuro sindaco
del comune di Rio? Eppure era scritto che rimaneva on line fino a sabato 31
marzo. Invece è stato tolto nel tardo pomeriggio di giovedì 29 marzo. A quel
momento con più preferenze risultava l’ex sindaco di Rio nell'Elba Claudio De
Santi, mentre gli ex sindaci di Rio Marina, Roberto Antonini e Francesco Bosi,
erano ambedue al 15%, a seguire tutti gli altri. Poi, quando mi sono ricollegata,
il buio: il sondaggio era sparito. È vero che era un sondaggio folcloristico,
privo di ogni valore scientifico, dove alcuni candidati erano più il frutto dei
desideri dei lettori di Tenews che non
della chiara disponibilità dei medesimi a ricandidarsi. È vero che potevano votare tutti “dall'Alpi
alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”, e non solo gli elettori di Rio a cui
spetterà la scelta domenica 10 giugno, tuttavia anche a me sarebbe piaciuto
poter indicare la mia preferenza. Perché quel buio?». Silvia Gattoli
11 settembre 2017
RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO. L'UOMO NON IMPARA, ANZI DÀ LA COLPA ALLA NATURA MATRIGNA
ilVicinato@ - «L’uomo edifica in zone a rischio idraulico e
idrogeologico, magari per “necessità”, tanto poi la colpa è di "madre natura". Gli
eventi climatici ci sono sempre stati, ma le catastrofi sono il frutto di una
cultura nata negli anni del boom economico, gli anni “60, quando tutto era
permesso in nome del lavoro e del progresso, e oggi sono il prodotto
dell'incuria e dell'abbandono. Prima o poi però i corsi d'acqua riprendono la
loro strada originaria, ma l'uomo non impara! L'uomo ha ristretto l'alveo dei
rii regimentandoli con muri laterali, li ha tombati con lastre di cemento. L'uomo
ha deviato il corso naturale dei torrenti e sugli argini, vi ha fabbricato le
sue abitazioni. L'uomo ha costruito cantine sottoterra, sottopassaggi e
sottopassi che dovrebbero essere svuotati da pompe elettriche anche quando l’energia
elettrica è interrotta. L'uomo è l'unico
animale ottuso che giustifica il suo operato dando la colpa alla natura
matrigna, quando invece l'unica responsabilità è la sua». Artemisio
(T)
8 settembre 2017
(3di3) UNA RIFLESSIONE SUI FATTI DI RIO ELBA: “Possibile che i sindaci revisori, cambiati ogni tre anni, hanno messo la loro firma in calce ai documenti, ogni tre mesi, senza vedere niente?”
ilVicinato@ - Fonte notizia Mailing AsiNoi - «In tutti gli anni presi in esame dal sindaco pro
tempore, con le sue denunce, ed anche in
quelli precedenti, c'è stato un
gran ricambio di consiglieri, assessori,
sindaci revisori, segretari comunali. Nessuno si è accorto di nulla o tutti
erano consapevoli complici di questa allegra banda del malaffare che, con il
gioco delle tre carte, avrebbe fatto sparire una mano intera di milioni? Ogni
sindaco ha rinnovato completamente le liste di candidati. Non si ritrova un
consigliere che rimane in carica con il cambio di sindaco, da Coluccia, a
Schezzini, a Alessi. I sindaci revisori, stimati professionisti, con competenza
certificata da titoli di studio specifici del settore, cambiati ogni tre anni,
hanno messo la loro firma in calce ai documenti, ogni tre mesi, senza vedere
niente? I segretari comunali, professionisti di solito scelti da sindaci di altri comuni, e quindi
senza rapporti particolari con i politici paesani, hanno apposto il loro visto
di legittimità su ogni atto senza porsi alcun dubbio? Questi professionisti secondo il ragionamento
che da anni sta condizionando la vita paesana, sarebbero stati così stupidi e superficiali da non accorgersi di nulla,
mettendo a rischio il proprio lavoro e la propria dignità? Tutti miopi come talpe,
o tutti parte di questo gurguglione a delinquere? Non ci teniamo a rispondere, perché nutriamo forti dubbi su
questa visione manichea che vede da una parte solo onesti ed intelligenti e
dall'altra sciagurati ed imbecilli. Ormai
les jeux sont faits, rien ne va
plus. Insomma, i giochi sono fatti!». Elisabetta (S)
7 settembre 2017
(2di3) UNA RIFLESSIONE SUI FATTI DI RIO ELBA: “Le questioni a questo punto sono destinate a risolversi fuori dal paese come del resto è avvenuto negli ultimi tre anni”
ilVicinato@ - Fonte
notizia Mailing AsiNoi - «Avrà
ragione, avrà torto? Ormai è domanda inutile. Le questioni a questo punto sono destinate a
risolversi fuori dal paese, senza la
possibilità, come del resto è avvenuto negli ultimi tre anni, di poter in qualche
modo partecipare a queste operazioni di scavo, a capire qualcosa. Tutto
segreto, tutto coperto, tutto raccontato a pezzi, tutto un
"omissis", neanche il comune
fosse la sede di una loggia di incappucciati. Non avendo ambizioni di essere Solone, Catone, Cicerone, ci
poniamo domande che non hanno avuto e
per ora non hanno risposta, ma che ci sentiamo di riproporre ancora una volta
ai compaesani. Ci sono alcuni convinti,
fortissimamente convinti, che i casini, gli imbrogli, i dati falsati, le
cifre nascoste, i regali ad amici e parenti, sono figlie, mogli, madri, amanti
delle amministrazioni di sinistra che hanno tradito il popolo per i propri
affari». Elisabetta
(S)
6 settembre 2017
(1di3) UNA RIFLESSIONE SUI FATTI DI RIO ELBA: “Solo con l'arrivo di un fiorentino, estraneo agli interessi e alla beghe paesane, le cose sarebbero migliorate?”
ilVicinato@ - Fonte
notizia Mailing AsiNoi - «Gli
avvenimenti di questi ultimi giorni a Rio portano a fare riflessioni su come è
cambiato il nostro paese, non in meglio
certamente, e come livore ed acredine si
siano cristallizzati proprio nel palazzo comunale, che dovrebbe essere luogo di
mediazione, di proposta, di sguardo al futuro, con un occhio alle tradizioni e cercando di sfruttare le
migliori energie che la comunità può offrire. Non è così, non è più così, non è
mai stato così? Non sappiamo dire davvero, visti i recenti risultati, se questi
atteggiamenti sono dell'oggi o vengono da lontano. Certamente non ne avevamo percezione così, prima.
Certamente c'è chi, con sicurezza strafottente, sarebbe in grado di fissare, come una spada nella roccia, quel
"prima" al 1994. Allora Coluccia, uno dei suoi più gettonati nemici
di "penna", è diventato
sindaco. Con Schezzini e Alessi le cose secondo lui sono continuate a
precipitare, e solo con l'arrivo di un fiorentino, estraneo agli interessi e
alla beghe paesane, le cose sarebbero migliorate e la verità, quella oggi
rappresentata, sta finalmente trionfando, venendo alla luce da scatoloni di
fogli, di prove, di indagini, di persecuzioni personali». Elisabetta (S)
5 settembre 2017
ONOREVOLE SINDACO, CI AIUTI A VOTARE SÌ AL REFERENDUM DI FUSIONE DELLE 2 RIO: “Qual è il risultato con cui il comune di Rio nell'Elba ha chiuso i conti 2015 e 2016?”
artemisio1957@ - «Onorevole sindaco Claudio De Santi, a noi
persone semplici poco importano le sue disfide con gli ex sindaci di Rio
nell'Elba, Pino Coluccia e Danilo Alessi. Qui ha ragione lei quando scrive
"Il mantra (formula che viene ripetuta molte volte, ndr) continua e
probabilmente poco interessa ai lettori". A me, e agli elettori che vorrebbero
votare Sì al referendum di fusione delle 2 Rio, interessa invece conoscere
quale sarà il debito che Rio nell'Elba porterà in dote al nuovo comune di Rio.
Allora, per favore, ci chiarisca ogni dubbio. La invito pertanto a pubblicare il
risultato con cui il comune da lei amministrato ha chiuso il bilancio
consuntivo riferito all'anno 2015, e qual è quello del 2016. Un dato quest’ultimo che lei sicuramente conosce, anche
se ancora ufficioso. Però, onorevole sindaco,
lo faccia secondo la formula: "A domanda risponde", quindi usi i numeri e senza giri di parole. Da questo dipende il nostro voto del
29 ottobre». Artemisio (T)
18 agosto 2017
RIO NELL'ELBA, CHI HA RAGIONE? “Se ha ragione De Santi (fautore del Sì), uno dei due contraenti porterebbe in dote un debito di 2,4milioni euro, e al referendum stravincerebbe il No. Speriamo abbia ragione Coluccia”
artemisio1957@ - «Il
sindaco di Rio nell'Elba, Claudio De Santi, scrive che la Corte dei Conti ha
rilevato un disavanzo sostanziale di amministrazione pari a 2,4milioni euro.
L'ex sindaco Danilo Alessi invece afferma che il disavanzo non mette in
ginocchio il comune, e aggiunge "ammesso ma non concesso che il suo
ammontare sia esatto". Mentre l'ex sindaco Pino Coluccia garantisce che il
disavanzo è pressoché azzerato, come risulta nel Bilancio di previsione 2017.
Insomma, un bel rebus con il referendum per la fusione delle due Rio alle
porte. Infatti, se ha ragione De Santi (fautore del Sì), uno dei due contraenti
porterebbe in dote un debito di 2,4milioni euro, allora è inutile fare il
referendum perché stravincerebbe il No. Se invece ha ragione Coluccia (fautore
del No) si partirebbe con qualche debituccio e nulla più, e allora i cittadini
potranno scegliere liberamente e senza la mannaia dei debiti sul capo». Artemisio
(T)
13 aprile 2017
ACQUE TERMALI DI CAVO, BASTA UN CERCHIETTO COLORATO: “Baleni, Fortunati e Mancuso indicate su una cartina dove secondo voi dovrebbe sorgere lo stabilimento termale”
artemisio1957@ - «In merito all’ubicazione
delle terme di Cavo leggo sulla stampa locale: “Oltre i trecento metri esistono
a Cavo ampie aree verdi, libere dai vincoli del parco (Pnat, ndr), che possono
benissimo ospitare uno stabilimento termale immerso nel verde e degno di questo
nome”. Così guardo il piano del Parco nazionale, approvato nel
dicembre 2009, e più in dettaglio mi soffermo sulla carta della zonizzazione. Mi
pare che solo pochissime località di Cavo (vedi zone bianche) siano escluse dai
vincoli delle aree protette. Allora chiedo a Baleni e Fortunati, ma anche a Mancuso, di
indicare su una cartina (basta un cerchietto colorato) dove, a loro parere,
dovrebbe sorgere lo stabilimento termale. Questo potrebbe essere un buon inizio
per una serena discussione». Artemisio (T)
19 gennaio 2017
ECCO PERCHÉ LE SCUOLE MEDIE RIMANGONO A RIO MARINA: “Caro sindaco di Rio Elba, t’unnavessi infilata una! Ma fatela finita!”
ilVicinato@
- Fonte notizia mailing AsiNoi - «Per
la serie “t’unnavessi infilata una” il Sindaco di Rio Elba, nella sua
dichiarazione alla stampa, dimostra di non conoscere la realtà scolastica del
paese che amministra. Per esempio afferma che il Consiglio d’Istituto ha detto
no al trasferimento della Scuola Media nella sua sede naturale, ma non spiega,
bontà sua, i motivi del diniego: della
“miglior scuola dell’Elba” sarebbero stati concessi solo tre ambienti, cioè tre
aule: niente laboratori, niente palestra, però avrebbero potuto godere della
vista della nuova cucina superaccessoriata. Non risulta che i lavori siano
finiti: manca la palestra, manca l’ascensore che naturalmente immaginiamo
“sempre a breve” saranno conclusi: ergo, i ragazzi sarebbero stati ospitati in
un “cantiere”, perché così si chiamano gli spazi dove si effettuano dei lavori.
Altra perla: “gli interessati sono 25 bimbi, di cui 20 di Rio Marina e 5 di Rio
Elba, ha deciso di far concludere l'anno
scolastico ai ragazzi nella vecchia scuola". Sindaco, ma lo sa che con 25
alunni la scuola non esisterebbe? I ragazzi sono una sessantina, Arch. De
Santi! Il problema è che non essere da meno il circolo PD e la minoranza
consiliare interrogano il Sindaco sui motivi che hanno impedito l’agognato
trasferimento, ma ci sete o ci fate? I motivi gli avete sotto gli occhi e sono
quelli che abbiamo detto prima. La perla però è quando minoranza e PD parlano
dei “gravi disagi per le classi elementari che lamentano la carenza di aule e
di spazi a loro disposizione per il normale svolgimento delle lezioni",
non risulta che negli ultimi quattro anni (e forse più) siano stati così
sacrificati da compromettere la didattica: le Scuole Elementari non sono state
costrette ai doppi turni per la presenza delle Medie, ma hanno fatto la loro
normale vita scolastica. Ci sarebbe da chiedere alle docenti della Scuola
Primaria (leggi Elementari) quali sacrifici hanno fatto a parte quello di dover
sopportare un’amministrazione (di Rio Elba) non gradita. Ma fatela finita
tutti!». Ida (B)
22 ottobre 2016
MENSE SCOLASTICHE NELLE DUE RIO, SE OTTO MESI TI SEMBRANO POCHI: “Che fatti!… avrebbe commentato il compianto sindaco Vezio Colli”
ilVicinato@ - «Il superattivo sindaco di Rio
nell’Elba ha impiegato otto mesi per accorgersi che il suo comune doveva fare
partire la gestione della mensa scolastica. A me pare un’eternità, e a voi? Ma
come, lui sempre così attento a quello che non fanno, o dovrebbero fare gli
altri, ha dovuto aspettare che qualcuno lo avvertisse che anche a Rio Elba si doveva
avviare la mensa scolastica? Eppure la Gestione associata per i servizi scolastici tra i Comuni di
Rio nell'Elba e Rio Marina era “pervenuta alla naturale scadenza il 23 febbraio 2016”.
Eppure da Rio Marina non era “pervenuta alcuna richiesta in ordine ad una
eventuale prosecuzione del servizio”. Eppure le frasi virgolettate sono del
sindaco De Santi. Eppure le scuole sono riaperte dalla metà di settembre. Se
tutto andrà nella migliore delle ipotesi la mensa partirà dopo i morti. Avrebbe
commentato il compianto sindaco Vezio Colli: Che fatti!». Elisabetta
(S)
9 ottobre 2016
PIANO DI RIO, SPROFONDAMENTI E GLI ERRORI DEL PASSATO: “Lavori a valle e non a monte come se l’acqua anziché scendere dal cielo, salisse dal mare”
artemisio1957@ - «Cari compagni del Pd
di Rio Marina, ma di che vi meravigliate? È vero che gli studi sugli sprofondamenti dovevano essere fatti nel
2008, come pure che i soldi pubblici andavano utilizzati per i lavori nel Piano
di Rio e non per quel muraglione che taglia in due l'alveo del Riale, ma questa
è stata la politica del sindaco Francesco Bosi. Lo avete definito in più
occasioni “il sindaco degli alberelli, delle panchine e delle palline”, e allora
di che meravigliarsi? È notorio che on dieci anni ha pensato all’apparire e non
al fare cose utili e necessarie! Lo ha fatto al Piano di Rio così come lo ha
fatto prima nel compendio minerario dove i lavori sono stati realizzati a valle e
non a monte come se l’acqua anziché scendere dal cielo, salisse dal mare». Artemisio
(T)
7 maggio 2016
FLUSSI TURISTICI 2015: “Barbetti ha sollevato un bel vespaio! Si può intendere che qualche struttura ricettiva non registri i propri clienti per evadere il fisco?”
artemisio1957@
- Fonte notizia mailing AsiNoi - «Leggo il post con cui Ruggero Barbetti
contesta i dati sugli arrivi e sulle presenze turistiche. Le sue motivazioni mi
pongono due interrogativi. 1°) Se è
probabile che nel 2015 “non tutte le strutture abbiano inviato le schede in modo adeguato”,
perché nel 2014 l’inoltro alla questura dovrebbe essere stato eseguito in modo
corretto? 2°) Se l’invio delle schedine “è obbligatorio, ma per la mancata
ottemperanza non sono previste sanzioni”, si può intendere che qualche struttura
ricettiva non registri la presenza dei propri clienti per evadere il fisco? Le frasi
virgolettate sono di Barbetti, invece i punti di domanda sono miei. Insomma, a
me pare che il sindaco di Capoliveri, nonché capofila della gestione associata
per il turismo, abbia sollevato un bel vespaio!». Artemisio Tonietti
28 aprile 2016
RIO NELL’ELBA, LE COSTITUZIONI IN MORA: “È il comune gestito da De Santi che si è rivolto alla Corte rappresentando una realtà confusa”
ilVicinato@ - Fonte notizia mailing AsiNoi - «Il
sindaco di Rio Elba si affretta subito a smentire il comunicato di Sel, mentre
aveva mantenuto il silenzio sul quello Pd. A quali precedenti amministrazioni
fa riferimento il sindaco? Mi dicono che i ricevitori delle messe in mora sono
nella quasi totalità i consiglieri
comunali (maggioranza e opposizione) dell’amministrazione Alessi. Infine, le
messe in mora riguardano il blocco della prescrizione, non i reati. Chiaramente
la Corte chiede al sindaco di inviare una lettera ufficiale per sospendere i
termini della prescrizione, che è di cinque
anni. È il comune gestito da De Santi che si è rivolto alla Corte
rappresentando una realtà confusa, e per questo la corte, in attesa di capire
di cosa si tratta, ha intanto chiesto di interrompere i termini. È il comune
che negli atti inviati avanza già una richiesta per gli eventuali danni che
potrebbero emergere nelle verifiche. Altro non c'è!». Silvia Gattoli
27 aprile 2016
RIO NELL’ELBA, LE COSTITUZIONI IN MORA: “Le letterine sono firmate dal sindaco e servono, nei fatti, solo a interrompere i termini per una eventuale prescrizione”
ilVicinato@ - Fonte notizia mailing
AsiNoi - «Leggo anche sul Vicinato un comunicato riguardo alla situazione
riese che adombra fatti verosimili ma non veritieri. Da quanto ho avuto modo di
verificare, leggendo delle "letterine" consegnate ad alcuni
interessati, prima di tutto queste sono a firma del sindaco e non della Corte
dei conti. Quindi, anche se a richiedere di notificare la messa in mora sia
stata la stessa procura contabile, cosa che non è evidente dagli omissis
contenuti nel riferimento, gli atti consegnati servono, nei fatti, solo a
interrompere i termini per una eventuale prescrizione. Solo la procura
regionale della Corte dei conti della Toscana, potrà mandare una comunicazione
ufficiale di contestazione, alla quale poi gli interessati avranno modo di
rappresentare le loro ragioni. Si stanno facendo processi alle intenzioni e su persone che
per ora non sono indagate di niente!». Silvia Gattoli
18 aprile 2016
REFERENDUM TRIVELLE, VINCITORI E VINTI: “Non ho partecipato al voto e mi ha convinto un noto esponente elbano del comitato nazionale del Sì”
artemisio1957@ - «Il referendum del 17 aprile che è costato 300milioni di euro, è stato il
più inutile della storia della Repubblica, lo si poteva evitare. Il referendum
non lo hanno perso quei cittadini che sono andati a votare, ma quanti ne hanno
modificato il quesito che riguardava solo e soltanto la durata delle
trivellazioni già in essere entro le 12 miglia dalla costa, nulla di più, nulla
di meno. Gli sconfitti sono coloro che volutamente hanno caricato il referendum
di un significato che non aveva. Costoro hanno fatto un vero e proprio
terrorismo psicologico, cosa accaduta anche all’Elba dove un noto esponente del
comitato nazionale del Sì ha dichiarato: “Se vincesse il no o se non si
raggiungesse il quorum si riaprirebbe la partita delle trivellazioni e potrebbe
rientrare in campo il giacimento a sud dell'Elba con conseguenze disastrose. E
non voglio pensare cosa succederebbe se si verificasse uno sversamento di
petrolio in mare così vicino alle nostre isole”. Ma che c’azzecca con il
quesito referendario? Insomma, quell’esponente elbano del comitato nazionale del Sì mi ha
convinto a non partecipare al voto!». Artemisio Tonietti
15 marzo 2016
CONTRIBUTO DI SBARCO: “Se è così, allora ha vinto Barbetti! Una scelta iniqua e ingiusta che non riconosce il peso di sbarco a Rio Marina e Marina di Campo. Perché Porto Azzurro che ha chiuso lo scalo passeggeri dovrebbe ricevere il contributo di sbarco uguale ai comuni di sbarco?”
artemisio1957@
- «Apprendo da Elbareport che nel faticoso accordo sulla suddivisione del
contributo di sbarco, nostri i sindaci avrebbero raggiunto questo compromesso:
40% alla Gestione associata per il turismo, 40% ai comuni 20% a progetti
comprensoriali. Se così è, allora
ha vinto Barbetti perché questo lo
aveva già proposto lo scorso lo scorso 21 febbraio. Per di più si dice che a
Portoferraio sarà riconosciuta una doppia quota rispetto agli altri comuni. Una
scelta iniqua e ingiusta poiché
non riconosce un bel niente agli altri comuni che si sobbarcano il peso di sbarco. È vero che a Portoferraio
transita l’84% dei villeggianti, ma è anche vero che a Rio Marina
(Capoluogo più Cavo) scende oltre il
15% dei passeggeri, mentre 1% usa l’aeroporto di Campo nell’Elba. Infine,
perché Porto Azzurro che ha chiuso lo scalo passeggeri per dedicare tutto
lo specchio acqueo alla nautica da diporto, dovrebbe ricevere il contributo di sbarco?». Artemisio (T)
4 marzo 2016
ELBA, CONTINUITÀ TERRITORIALE, SOSTITUIRE IL MEZZO VELOCE CON UN TRAGHETTO OGNITEMPO. “Le navi all weather esistono, ne basterebbe una sola al posto dell’inutile mezzo veloce”
ilVicinato@ - Fonte notizia mailing AsiNoi - «Caro Lorenzo, ti sei chiesto perché
il Corriere Elbano (di proprietà della famiglia Onorato) ti ha dedicato
un’intera pagina con lo scopo di ridicolizzare (?) la tua proposta sul
“traghetto ognitempo”? Eppure, a leggere attentamente, si scopre che i tre
esperti intervistati dal giornalista del Corriere Elbano, sono andati nel tuo senso.
Il comandante della Capitaneria di porto di Portoferraio, Emilio Casale: «il
problema è l’ormeggio e il disormeggio». Il comandante della Moby Lally,
Maurizio Guidetti: «le fasi più critiche sono certamente l’arrivo nel porto, l’avvicinamento
alla banchina e in generale il completo ormeggio». Il capo dei piloti di
Portoferraio, Michele Vanacore: «il comandante deve anche valutare la manovra,
perché il vento può farla urtare contro la banchina». Allora mi chiedo, ti
chiedo e in modo particolare lo chiedo agli elbani: "Perché questo tentato fuoco di sbarramento?". Eppure gli esperti hanno detto che l’Isola è Isolata proprio
nelle fasi di ormeggio del ferry. Per quanto riguarda la mia
conoscenza, le navi all weather (tutte le condizioni atmosferiche, ndr)
esistono e possono avere ottime caratteristiche quando si entra in porto, perciò
basterebbe una sola nave al posto dell’inutile mezzo veloce, ex aliscafo voluto
perché negli anni settanta faceva tanto chic, insomma era à la page, all'ultima
moda, ma oramai è superato nei fatti». Alfredo Cappellini
22 febbraio 2016
QUELLO CHE I SINDACI ELBANI SEMBRANO IGNORARE: “Entro quest’anno la normativa sulle gestioni associate, obbligatorie o meno, sarà interamente modificata”
ilVicinato@ - «Caro Lorenzo, davvero
gli otto sindaci dell’Isola d’Elba non sanno che quest’anno la normativa sulle
gestioni associate, obbligatorie o meno, sarà interamente modificata? Non a
caso il
termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali per i piccoli
comuni è stato prorogato al 31 dicembre 2016 (vedi Milleproroghe). Un rinvio
tecnico per dare modo al governo di arrivare a un riassetto complessivo del
governo territoriale, perché, in molte parti del Paese, l’associazione
volontaria dei servizi non funziona. Fra gli interventi allo studio c’è
l’individuazione di bacini omogenei per la gestione associata dei servizi, a
prescindere dalle dimensioni dei comuni coinvolti. C’è chi propone che le
funzioni in forma associata siano affidate a unioni di comuni obbligatorie,
superando l’opzione della forma a convenzione, in voga da voi sull’Isola. Oramai
i tempi per un cambiamento di rotta sono maturi!». Giovanni (U)
20 febbraio 2016
CONTRIBUTO DI SBARCO: “Davvero gli otto sindaci dell’Isola d’Elba credono di avere la facoltà di innalzare il contributo di sbarco a loro piacimento? Davvero c’è chi pensa di utilizzare l’introito del contributo di sbarco a proprio insindacabile gradimento?”
ilVicinato@ - «Caro Lorenzo, ho letto il tuo post, breve ma ragionato. Però ti
chiedo: davvero gli otto sindaci dell’Isola d’Elba credono di avere la facoltà
di innalzare il contributo di sbarco a loro piacimento? Davvero fra gli otto
sindaci c’è chi pensa di utilizzare l’introito del contributo di sbarco a proprio
insindacabile gradimento? Se è così siete messi davvero male!. Eppure gli otto
sindaci dovrebbero conoscere il parere della Corte dei Conti Abruzzo: il blocco di
qualsiasi aumento dei tributi locali (1,50
euro era e 1,50 euro deve rimanere), così come gli otto sindaci dovrebbero sapere che il contributo di
sbarco è un'imposta di scopo ben finalizzata e, quindi, non può servire a
pareggiare i bilanci comunali». Giovanni (U)
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