UNIONE DEI COMUNI, "i tre sindaci che sono rimasti fuori dall'ente comprensoriale ci hanno visto giusto, e il suo fallimento lo conferma"
ilvicinato@libero.it - Taglia/Incolla l’articolo anonimo pubblicato da Tenews: «Scusate se m'inserisco con questa letterina, Marchetti è anche simpatico, con la sua incrollabile, ostinata, lunga fedeltà politica, e scrivo non per polemizzare con lui, ma solo perché mi dà l'opportunità di parlare del tema Unione. Marchetti contesta quel che dice Papi, ovvero che l'unione dei Comuni è stata avviata perché "si doveva fare" (e perché qualcuno lo doveva fare, aggiungo io) mentre il "cosa doveva fare" era un problema secondario. Mi pare una constatazione quella di Papi, difficile da smentire. E sostenuta dai fatti storici. Marchetti prova a contestarla citando un provvedimento che obbligherebbe alle gestioni associate. Un provvedimento di Tremonti. Il problema è che il provvedimento è del 2010, l'Unione del 2009. Io ricordo come ora chi disse: "l'Unione dei Comuni no", salvo poi entrarci. Altro che improvvisazione: Papi, Bosi e Ciumei (che cattivo gusto nella definizione pistoleros) ci hanno visto giusto (il Pd no), e ne sono rimasti fuori resistendo a pressioni fortissime - chi ce l'avrebbe fatta al posto loro? Io no. Hanno denunciato la mancanza di risorse regionali per quella operazione, che allora non era convincente, e oggi si è dimostrata un fallimento. Come cittadino io il mio sindaco lo ringrazio, eccome, per la lungimiranza con cui ha risparmiato al Comune un errore grosso come una casa. Anzi, come un'Unione.