15 novembre 2010

PUNTI NASCITA. I leghisti nostrani vadano a Roma a protestare contro i "tagli&bavagli", anziché scaricare le colpe del governo sugli altri

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Era il 26 ottobre quando Maria Vittoria Cecchini lanciò questo allarme: «Il governo annuncia che tramite gli ennesimi tagli costringerà la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti/anno. I nostri bambini, così facendo, daranno i primi vagiti fra i fumi di Piombino, ovviamente nella migliore delle ipotesi». Ora alcuni, in primis la Lega Nord, si dicono dispiaciuti perché l’assessora regionale Scaramuccia non ha escluso la chiusura del punto nascita di Portoferraio. Ma cosa dovrebbe dichiarare un assessore regionale di fronte a una direttiva di un ministro alla salute? Può solo dire che farà di tutto per mantenerlo! I dirigenti della Lega Nord, però, anziché scaricare le colpe del governo sugli altri, vadano a Roma e urlino forte e chiaro contro la forsennata politica dei "tagli&bavagli" che però va avanti anche grazie ai loro voti. Chiedano ai parlamentari leghisti che sia sbloccata la proposta di legge pro isole minori e rivendichino standard più bassi e sostenibili con servizi adeguati ai fabbisogni delle comunità isolane. Lorenzo (M)