27 dicembre 2010

OMAGGIO A PIETRO GORI. All’Elba, come in tutta la Toscana marittima, le memorie goriane sopravvivono all’usura del tempo e del fascismo (4)

ilvicinato@libero.it - «Alla caduta di Mussolini, gli anarchici e tutta la popolazione la recuperano e la ricollocano al suo posto. Anche Capoliveri, Porto Azzurro, Rio Elba e Rio Marina manifestano nel tempo i loro sentimenti di stima, riconoscenza, amore: in particolare a Rio Elba, la lapide va distrutta durante la guerra; ritrovato casualmente nel 2004 un frammento della stessa con la scritta Pietro, il Comune, con una solenne cerimonia, colloca il frammento nel Teatro Garibaldi, con la riproduzione dell’iscrizione completa della lapide distrutta. Insomma, all’Elba, come in tutta la Toscana marittima, le memorie goriane sopravvivono all’usura del tempo e alle convulsioni della storia. Quanto la figura e il carisma del cavaliere errante dell’anarchia siano rimasti impressi nell’immaginario collettivo della popolazione isolana per molti decenni l’hanno egregiamente documentato Patrizia Piscitello e Sergio Rossi nel bel lavoro, uscito nel luglio 1974, “Pietro Gori e l’Elba” dal sottotitolo “Frammenti della vita di un anarchico raccontati dalla gente”, in cui sono raccolte le testimonianze dei vecchi elbani sul loro eroe. Dell’opera è uscita una nuova edizione nel 2008 col titolo “E’ tornato Pietro Gori” In esse l’avvocato-poeta viene descritto come straordinariamente invincibile e buono, scusando il suo essere anarchico o esaltandolo, ma sempre tenendo conto della sua moralità. Al di là di esagerazioni e radicalizzazioni, Gori doveva possedere in effetti una sensibilità alle sofferenze del popolo, una sete di giustizia sociale e una mitezza eccezionali». Maria Gisella Catuogno (fine quarta parte)