18 dicembre 2010

OMAGGIO A PIETRO GORI. Da Piombino a Rosignano Marittimo è lutto comune a tutti: i negozi chiusi e gli spettacoli sospesi (2)

ilvicinato@libero.it - «A Piombino ogni spazio disponibile è pieno di gente; alcuni, non trovando posto sul bordo delle strade, salgono addirittura sui tetti e da lì, in silenzio, lanciano garofani rossi sul carro funebre. Come all’Elba, è lutto generale: i negozi sono chiusi, gli spettacoli sospesi. Il dolore è impresso sui volti, si esprime nel pianto e nel gesto di un vecchio che toccata la bara esclama "Addio, Pietro, ti ho voluto tanto bene!". Lungo il tragitto del treno che lo trasporta, centinaia di operai lo salutano alle stazioni; a Castiglioncello lo aspettano duemila persone e trenta bandiere, da Ancona, Pisa, Livorno, Massa Carrara. La cassa viene portata a braccia per sette chilometri fino a Rosignano Marittimo, paese natale della madre, dove giunge in una nottata fredda, ventosa, di mare in tempesta. Un corteo con le torce accese lo accompagna a casa Gori dove è improvvisata la camera ardente. Il giorno dopo una folla immensa assiste alla tumulazione nella tomba di famiglia del piccolo cimitero non prima d’aver preteso e ottenuto l’apertura della bara per vedere l’ultima volta l’amata effigie». Maria Gisella Catuogno (fine seconda parte)