OMAGGIO A PIETRO GORI. Targhe, piazze e vie dedicate al cavaliere errante dell’anarchia sono distrutte dai fascisti (3)
ilvicinato@libero.it - «Portoferraio esprime il suo affetto e la sua riconoscenza all’avvocato anarchico, elbano da parte di padre, nativo di Sant’Ilario, dedicandogli, caso unico tra i luoghi goriani, una piazza e una via. Il 30 novembre 1913 viene inaugurata la lapide in marmo dello scultore Arturo Dazzi: ha dimensioni notevoli e rappresenta un nudo femminile, simbolo dell’Idea, con la testa cinta di un’aureola di spine, a ricordo dei patimenti del suo apostolo. Violata dal fascismo, la lapide viene ricollocata il 5 maggio 1946, al termine di una grande manifestazione con gonfalone comunale, banda, bandiere e grande partecipazione popolare. A Sant’Ilario, dove Gori ha sempre cercato rifugio, riposo e ristoro dai tormenti della malattia, la storia della lapide nella piazza principale del paese è emblematica dell’affetto che tutti conservano per l’anarchico gentile. Già al momento dell’inaugurazione, negli anni Venti, non mancano gli scontri tra anarchici e fascisti, che non vogliono essere esclusi dalla cerimonia; instaurata la dittatura, i commilitoni non hanno comunque il cuore di distruggere la targa, come avviene in altri luoghi, e la nascondono nella propria sede». Maria Gisella Catuogno (fine terza parte)