Dal giornale online tenews – Gloria Peria: «Era il 3 maggio 1814 quando, a bordo della fregata inglese ancorata in rada, Napoleone fece allestire la bandiera dell’Elba che avrebbe dovuto sventolare sul Forte Stella il giorno successivo al momento del suo sbarco. Alcuni storici riferiscono che l’imperatore ordinò una frenetica ricerca nell’archivio del Comune di Portoferraio alla caccia di riferimenti utili alla realizzazione dell’emblema; altri sostengono che la scelta dei colori bianco e rosso sia stata riferita alla passata stirpe Appiani, a lungo signori dell’isola. Sulla scelta grafica delle tre api, alcuni hanno ipotizzato che si riferissero alle tre marine dell’Elba: Portoferraio, Rio Marina e Marciana e altri ancora che alludessero alla “industria, operosità, lavoro” degli elbani oppure alle tre peculiari attività isolane “miniere, agricoltura, commercio”. La scelta grafica delle api, già presenti da tempo nelle insegne dell’impero ed esaltate all’epoca in innumerevoli espressioni artistiche, può essere fatta risalire al decreto napoleonico emesso nel 1809 attraverso il quale l’imperatore, attingendo alla storia medievale di Francia, attribuiva una banda rossa con tre api d’oro alle Bonnes Villes, a quelle città dell’impero che gli avevano dimostrato una spiccata fedeltà e una capacità di governo esemplare. Perché quindi non affidare la fascia con le tre api all’Elba divenuta regno napoleonico? Per concludere, come riporta Pons de l’Herault nel suo Souvenirs et anecdotes de l’Ile d’Elbe, la bandiera elbana ebbe un incredibile successo, appena inalberata sui velieri che solcavano il Mediterraneo, era salutata persino dai pirati barbareschi che ci vedevano l’emblema del loro mitico guerriero: Napoleone Bonaparte».