10 agosto 2012

LIVORNO, PISA, GROSSETO: LA PROVINCIA DELLA COSTA. Per superare storiche diatribe sui servizi e sullo sviluppo economico, uniti in una sanità di alto livello e servizi universitari primari


lvicinato@ - Roberto Peria: «Ritengo corretta l’impostazione del Presidente Rossi di limitare il numero delle future province, puntando su corposi accorpamenti per aree omogenee. Non sono invece del tutto d’accordo con lui sulle ripartizioni. La partita si potrebbe giocare, a mio avviso, su tre province ed un’area metropolitana: A) una provincia del nord della Toscana, con un importante affaccio al mare, che riunisca Massa Carrara, Pistoia, Lucca, caratterizzate da importanti realtà produttive e manifatturiere, ma anche da una significativa vocazione turistica; B) una provincia del sud della Toscana, che riunisca Siena ed Arezzo, dove il produttivo, il terziario ed il turistico hanno molti punti in comune; C)  l’area metropolitana di Firenze-Prato; D)  la provincia della Costa, che riunisca Livorno, Pisa e Grosseto, che per specificità turistiche ed agricole, rappresenterebbe naturalmente il cuore pulsante dell’economia turistica della regione e potrebbe, avendo i due porti maggiori, uno al nord (Livorno), uno rivolto al sud (Piombino), governare i traffici commerciali ed industriali via mare dell’intero territorio regionale. Questa provincia potrebbe, con le isole e la Maremma, con il mare e la campagna, con il buon cibo ed il paesaggio, con l’ambiente e la qualità della vita, giocare la carta del Distretto di Qualità, creando un marchio fortissimo e riconoscibilissimo nel mondo».