9 settembre 2012

Se ci sentiamo abbandonati da Dio è perché lo abbiamo scambiato con un dio a cui dare devozione e servizio in cambio del suo aiuto soprannaturale quando i problemi vanno al di là della nostra portata. Questo non è il Dio cristiano perché quello di cui ci parla Paolo è differente!

ilvicinato@ - «predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto… Efesini 1,5:6».  
Nella vita può capitare di sentirsi abbandonati da Dio, di non sentire più la sua presenza, il suo conforto. Siamo forse stati da lui abbandonati, magari proprio nel momento della malattia o della morte di qualcuno amato? No. La risposta di Paolo è molto chiara: il Signore non ci abbandona mai. Al contrario, in Cristo noi abbiamo la prova che Egli ci cerca per ricondurci a casa, riconciliandoci a sé. Se ci sentiamo abbandonati, forse è perché abbiamo scambiato Dio con un nostro idolo, con un dio fatto su misura che interviene quando e come noi pensiamo di averne bisogno; un dio a cui dare devozione e servizio in cambio del suo aiuto soprannaturale quando i problemi vanno al di là della nostra portata. Questo è il dio che rigettiamo e cacciamo quando non risponde alle nostro richieste. Il Dio cristiano, quello di cui ci parla Paolo, è differente. È Lui che detta le regole e ci spiega che la regola è l’amore, e che per questo amore non vuole nulla in cambio, se non che sia vissuto e porti frutto nei nostri cuori. Allora, la risposta alla solitudine è una soltanto: l’invito all’ascolto della parola d’amore dell’evangelo, quella parola che sola può accendere la fede e ricondurci a casa.