ilvicinato@ - “Portiamo un tesoro in vasi di terra… 2° Corinzi 4/7” - «La cosa
bella di questa immagine con cui l’apostolo Paolo cercava di spiegare il senso
del discepolato, è che il tesoro viene portato in vasi di coccio, tuttavia la cosa
meravigliosa è come la Bibbia metta insieme l’uno e gli altri. Dio avrebbe
potuto consegnare il suo evangelo a vasi preziosi, tutti luce e senza ombre. Ma
allora si sarebbe pensato che può parlare di Dio solo chi è ricco e luccicante,
soltanto una chiesa così. Oppure avrebbe potuto affidarlo a vasi di ferro
potenti e forti, vere e proprie casseforti, ma si sarebbe potuto pensare che
solo chi è forte e potente può parlare di Dio. L’evangelo invece fa una scelta
diversa, molto più umana e forse più difficile da capire e da portare: perché
questa scelta? Per lo stesso motivo per cui Gesù è stato rifiutato, estromesso,
ed è rimasto solo a morire sulla sua croce, alimentando il dubbio del
fallimento. La buona notizia della grazia di Dio in Cristo è una notizia che
cambia il mondo dal profondo, che diventa umana come noi e di noi, come siamo
davvero, si vuole occupare, della nostra umanità talvolta… troppo umana, nel
male come nel bene. L’evangelo ha bisogno di voci, di mani e di piedi, ha
bisogno di sorrisi e di trasparenza e si fa spazio fra persone opache piene di
contraddizioni, sostanzialmente inadatte. Però di questa umanità modesta il
Signore si serve, a questa umanità opaca da luce affinché possa brillare il suo
amore per l’umanità intera». Maria
Bonafede, Pastora evangelica