vincenzo.g@ - A Rio Marina ha prevalso una lista civica basata su un
programma (essenziale punto di riferimento) alla cui stesura hanno contribuito in
molti al di là delle idee politiche di ciascuno. All'ultimo momento ne è stata presentata un'altra con proposte
interessanti e per certi versi simili tanto da non impedire (volendo) la stesura
di un progetto condiviso. È facile capire il da farsi ma serve un clima di
coesione sociale senza contrapposizioni
ideologiche e personali per
costruire,in un piccolo paese e con il contributo di tutti,un nuovo modello di
convivenza. Qui, nel confronto
quotidiano tra i riesi e in quello nella sala comunale, potranno delinearsi due
scenari: uno di guerra e uno di pace; uno di continui attacchi alle persone e
uno di reciproco rispetto solidale. Ognuno, cittadino o rappresentante della
comunità, dovrà porsi una domanda: stante la gravissima crisi in atto, è il
caso di alimentare un clima astioso o propendere per un atteggiamento distensivo?
Serve una gestione innovativa e inattaccabile ma anche un'opposizione non
aprioristicamente contraria che non risulterebbe credibile. Chi è al timone dovrà resistere al canto
ammaliatore delle sirene pronte a chiedere favori ma tutti dovranno dare un
esempio tangibile di cosa significa impegno e correttezza, dimostrando che
rappresentare a qualunque titolo la
"res publica" significa agire nel modo più trasparente possibile non
privilegiando i propri interessi. Ognuno dovrà chiedersi se giova tenere la
pistola fumante puntata sulla testa degli avversari o se invece è meglio
andarla a gettare dalla torre. Comunque
spari il primo colpo chi è senza peccato. La maggioranza è tenuta a costruire
un modello operativo e di confronto con i cittadini in grado di offrire un
calice di speranza ad un paese moribondo che ha sete di cambiamento, in forte
crisi di identità e bloccato da tempo
sul versante economico e sociale. L'opposizione, dal canto suo, sarà chiamata a
svolgere un ruolo fondamentale, storico (il più difficile certamente dalla
chiusura delle miniere) che unisca lo stimolo critico ad una serena
disponibilità a collaborare; diversamente l'inutile guerriglia finirà per
svolgersi tra un cumulo di macerie. In una logica di indispensabile intesa sugli
obiettivi principali, i cittadini più anziani (e specialmente le donne),
dovranno adoperarsi per convincere, dall'alto della loro esperienza, i riottosi
a superare rancori spesso nascosti dietro posizioni apparentemente diverse. L'auspicio
è che prevalga il senso di responsabilità perché o vinceranno tutti o
perderanno tutti. Giudici inflessibili
saranno i giovani che, se alla fine saranno costretti a fuggire altrove, sapranno
a chi addossare la colpa della loro sconfitta e del loro disagio. Vincenzo
(G)