2 giugno 2013

RIO MARINA, POST VOTO: “Prevalga il senso di responsabilità perché o vinceranno tutti o perderanno tutti. Nella sala comunale non prevalgano i continui attacchi alle persone, ma un reciproco rispetto solidale”

vincenzo.g@ - A Rio Marina ha prevalso una lista civica basata su un programma (essenziale punto di riferimento) alla cui stesura hanno contribuito in molti al di là delle idee politiche di ciascuno.  All'ultimo momento ne è stata presentata un'altra con proposte interessanti e per certi versi simili tanto da non impedire (volendo) la stesura di un progetto condiviso. È facile capire il da farsi ma serve un clima di coesione sociale senza  contrapposizioni ideologiche e  personali per costruire,in un piccolo paese e con il contributo di tutti,un nuovo modello di convivenza. Qui, nel confronto quotidiano tra i riesi e in quello nella sala comunale, potranno delinearsi due scenari: uno di guerra e uno di pace; uno di continui attacchi alle persone e uno di reciproco rispetto solidale. Ognuno, cittadino o rappresentante della comunità, dovrà porsi una domanda: stante la gravissima crisi in atto, è il caso di alimentare un clima astioso o propendere per un atteggiamento distensivo? Serve una gestione innovativa e inattaccabile ma anche un'opposizione non aprioristicamente contraria che non risulterebbe credibile.  Chi è al timone dovrà resistere al canto ammaliatore delle sirene pronte a chiedere favori ma tutti dovranno dare un esempio tangibile di cosa significa impegno e correttezza, dimostrando che rappresentare  a qualunque titolo la "res publica" significa agire nel modo più trasparente possibile non privilegiando i propri interessi. Ognuno dovrà chiedersi se giova tenere la pistola fumante puntata sulla testa degli avversari o se invece è meglio andarla a gettare dalla torre.  Comunque spari il primo colpo chi è senza peccato. La maggioranza è tenuta a costruire un modello operativo e di confronto con i cittadini in grado di offrire un calice di speranza ad un paese moribondo che ha sete di cambiamento, in forte crisi di identità e bloccato  da tempo sul versante economico e sociale. L'opposizione, dal canto suo, sarà chiamata a svolgere un ruolo fondamentale, storico (il più difficile certamente dalla chiusura delle miniere) che unisca lo stimolo critico ad una serena disponibilità a collaborare; diversamente l'inutile guerriglia finirà per svolgersi tra un cumulo di macerie. In una logica di indispensabile intesa sugli obiettivi principali, i cittadini più anziani (e specialmente le donne), dovranno adoperarsi per convincere, dall'alto della loro esperienza, i riottosi a superare rancori spesso nascosti dietro posizioni apparentemente diverse. L'auspicio è che prevalga il senso di responsabilità perché o vinceranno tutti o perderanno tutti.  Giudici inflessibili saranno i giovani che, se alla fine saranno costretti a fuggire altrove, sapranno a chi addossare la colpa della loro sconfitta e del loro disagio. Vincenzo (G)