silvia.motroni@
- «La situazione che appare assai complessa, è stata affrontata
dall’Amministrazione Provinciale con tutte
le cautele del caso, effettuando indagini e analisi di vario livello, sia
superficiali che in profondità, volte a raccogliere il maggior numero di
informazioni possibile, al fine di pianificare gli interventi di messa in
sicurezza e ottimizzare le risorse. Oltre a fornire un quadro conoscitivo, tali
rilevazioni sono necessarie anche per il rispetto delle normative vigenti. Le
indagini sismiche, infatti, sono indispensabili per il deposito delle opere al
Genio Civile, cosa dalla quale ovviamente l’Amministrazione Provinciale non può
prescindere. Per la messa in sicurezza, inoltre, essendo il tratto soggetto a
questo fenomeno particolarmente esteso (superiore a 350 metri), le risorse
necessarie sarebbero ben altre, ma grazie alle indagini svolte, si è operato
una progettazione che intervenisse e ponesse in sicurezza la zona che
attualmente risulta maggiormente soggetta a nuovi episodi. È altresì ovvio che
la situazione in atto richieda ulteriori approfondimenti volti, contrariamente
a quello che si sostiene, ad ottimizzare le risorse e non a impoverirle. Occorre
avere sempre presente, è bene ricordarlo, che si ha a che fare con fenomeni
localizzati e difficilmente individuabili proprio per la particolare natura del
sottosuolo (l’ultimo sprofondamento ha dimensioni in pianta molto ridotte,
inferiori a 2 metri di diametro). Soluzioni che prevedano il rifacimento
dell’intero tratto della sede stradale con impalcati, jet gruotin, o altro sarebbero, oltre che molto costose, anche
onerose dal punto di vista dei tempi di intervento. Non è escluso che si debba
arrivare a tali interventi, ma proprio per l’esiguità delle risorse l’Ente
Pubblico ha il dovere di verificare la possibilità di ricorrere a soluzioni
meno onerose: è questo il senso delle indagini e degli ulteriori
approfondimenti. Inoltre, a giudizio dei tecnici interpellati, è completamente
fuori luogo il trasferimento dei carichi in profondità, proprio laddove si
sviluppano la maggior parte delle cavità. Anche l’affermazione circa la
possibilità di “eseguire i pali decidendone la profondità durante la loro
esecuzione”, è di fatto del tutto contraria alla corretta gestione e
pianificazione di un appalto, per il quale esistono regole di definizione che
devono sempre essere rispettate. Si specifica, infine, che al momento,
logicamente, non è stato effettuato nessun getto di cemento all’interno delle
cavità, né si prevede di farlo, proprio perché questo sarebbe molto dispendioso
e, fondamentalmente, inutile; gli unici getti effettuati sono proprio quelli
che costituiscono l’impalcato che scavalca la voragine verificatasi a gennaio
scorso, mentre altri possibili getti saranno volti esclusivamente al
consolidamento dei riempimenti superficiali, evitando qualsiasi interferenza
con le falde individuate (proprio grazie alle indagini) nella zona di
intervento. Come concordato con il sindaco di Rio Marina, la campagna di
rilevazioni georadar inizierà il prossimo giovedì. Se gli esiti saranno
positivi dall’inizio della prossima settimana sarà possibile fornire
informazioni più precise in merito alla riapertura della strada».