4 giugno 2013

TOLTO IL PD, IN ITALIA SONO TUTTI PARTITI PERSONALI. E i partiti personali sono per definizione partiti antidemocratici, che rispondono al "capo", vivono del leader e muoiono con il leader

ilvicinato@ - «Uno spazio pubblico diventa partito quando tutte le identità soggiacciono alle regole, le quali devono valere per tutti. In particole tre: primo, il principio di maggioranza, perché alla fine una decisione va presa e quando non decidi sei più fragile. Secondo, avere organi collegiali: i leader forti vanno bene, ma servono organi collegiali in cui si discuta prima di prendere le decisioni. Terzo, il senso di fraternità, uno spirito di servizio dove la passione o l'interesse del leader viene messo a servizio di un interesse comune. Un partito che, insieme ai movimenti e società civile, vuole essere protagonista nel disegnare una visione del futuro del paese senza la quale c’è il declino, deve essere un partito leggero, inclusivo, non burocratico; con un'identità forte, dei valori forti». Guglielmo Epifani, segretario Pd