15 luglio 2013

PD VERSO IL CONGRESSO. Al partito serve una svolta! Il congresso deve sciogliere il nodo dell’identità: dire a quali figure sociali si rivolge, solo così può uscire dell’indistinto in cui è ora

ilvicinato@ - «C’è da costruire un partito perché c’è da cambiare il paese! Certo, poi c’è una classe dirigente che va sostituita perché ha finito il proprio ciclo. La sinistra deve far sognare e il congresso del Pd fallirà il proprio compito se si limiterà a discutere di tizio o di caio. I candidati alla segreteria devono dire se sono per il partito degli eletti o per quello degli elettori, se il partito deve essere uno spazio politico indefinito o un soggetto politico determinato. Un partito è anche militanza, partecipazione, radicamento, pure online, ma non è solo gazebo o solo marketing. Al Partito democratico occorre assegnare orizzonti più ambiziosi dando risposte riformiste di governo, nonché rimettere al centro la questione sociale per chi sta indietro, per i lavoratori, per i giovani disoccupati, per i piccoli imprenditori costretti a chiudere. Il congresso dei democratici deve perciò fare i conti, anche criticamente, sull’egemonia neo-liberista, egoista e antisociale che si è impadronita anche della sinistra che invece deve rimettere la parola solidarietà al centro del suo essere». Artemisio (T)