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- «Il disegno di legge sul riordino di province, città metropolitane e unioni di
comuni, approvato in via preliminare dal consiglio dei ministri, prospetta un
consistente rafforzamento delle unioni di comuni per i comuni con popolazione
inferiore ai 5.000 abitanti, o 3.000 se appartengono o sono appartenuti a
comunità montane. La norma vigente sullo svolgimento associato delle funzioni
fondamentali, invece, consente il ricorso alternativo alla semplice convenzione
fra enti. Le nuove disposizioni contenute nel ddl governativo, al contrario,
limitano l’uso della convenzione al prossimo quinquennio. Vale a dire che
decorso tale termine, la costituzione dell’unione diventa obbligatoria. La
gamma delle mansioni da svolgere in forma associata è molto ampia, l’unica
eccezione sono i servizi demografici: stato civile, anagrafe elettorale.
Soltanto quest'ultimi, infatti, resteranno di esclusiva gestione del comunello».