ilvicinato@ - «Questo Letta presentato come esponente del nuovo
doroteismo gesuitico compromissorio, nell'incontro con Alfano si è dimostrato
solido nei convincimenti, fermo nel giudizio e granitico negli attributi! A
muso duro a detto ad Alfano: "Una cosa è l'agenda del Paese, le misure che
dobbiamo approvare, il piano politico dell'azione dell'esecutivo, un'altra sono
gli atti interni del Senato, la giunta si dovrà esprimere in base ad un'analisi
giuridica, non politica, dunque i due piani sono distinti". Una posizione
netta, priva di spiragli, in sostanza Letta ha allargato le braccia: non è
quello politico il piano della vicenda, mischiare un procedimento parlamentare
fondato su aspetti di diritto con la stabilità dell'esecutivo è un tentativo
tanto pericoloso quanto sbagliato». Elio
(B)