12 novembre 2013

PD ELBA, MARCHETTI: “Si può essere un modesto portatore di culture e esperienze utili facendo parte delle assemblee locali, come a Piombino ha fatto anche Enzo Polidori, senza fare ombra ai nuovi e giovani dirigenti”

lomarchetti@ - «Un’idea nuova del Partito democratico elbano è emersa in questa fase congressuale dov’è venuto a galla un partito rinnovato, o almeno in parte. Personalmente sono contrario alle cosiddette rottamazione, ma sarebbe stato opportuno che gli appartenenti alla generazione dei sessantenni avessero seguito il mio esempio, assumendo il più consono ruolo di “compagni di base”. Insomma, avessero deciso di fare un passo indietro. Leggo invece che tuttora c’è chi cerca di giustificare la sua presenza negli organismi dirigenti, nonché quella di qualche suo amico, sostenendo che “senza radici non c’è futuro”. Ma le radici non sono certo rappresentate da quanti si portano dietro forti incrostazioni e ambizioni del passato. Quelle radici non possono essere rappresentate da chi nel congresso dell’unità di base d’appartenenza  si è prima arrampicato sugli specchi dei regolamenti, togliendo tempo al libero confronto fra i militanti, per poi essere clamorosamente sconfitto nella corsa a segretario del circolo. Mi preme, in definitiva, riaffermare come si può essere un modesto portatore di culture e esperienze utili a rilanciare un’identità nuova del Pd facendo parte delle assemblee locali, come a Piombino ha fatto Enzo Polidori e non solo, senza fare ombra ai nuovi e giovani dirigenti che in questi difficili anni hanno sperimentato la loro responsabilità e lo spirito di servizio agli interessi generali dell’Isola d’Elba». Lorenzo (M), compagno di base