ilVicinato@ - Alfredo Reichlin: «Il fatto principale da cui partire è che la situazione è molto
cambiata, è più aperta e che essa consente (ma al tempo stesso impone) un nuovo
inizio. È ridicola la tesi secondo cui l'astutissimo Berlusconi sta manovrando
ancora una volta il Pd imponendo ad esso una nuova versione delle "grandi
intese": due partiti di destra invece di uno, è così guadagnare più voti.
Ma facciamola finita! Le "larghe intese" (come si è visto) non erano
né "larghe" né "intese". Balle. Erano l'assunzione di una
difficile responsabilità da parte nostra. Era lo sforzo di fronteggiare una situazione
di rottura di "regime" (si finge ancora di non capire la novità di
questo semplice fatto?) dando al Paese un governo di emergenza che garantisse
la tenuta dello Stato di diritto e ci consentisse di non finire ai margini
dell'Europa».