ilvicinato@ - Da un articolo di Umberto Canovaro
pubblicato sulla rivista La Piaggia (Estate 2013) – «Palmaiola fu per un
breve periodo del Granducato, adibita a residenza coatta per il fuciliere Carlo
Ricci, considerato un cospiratore politico per avere organizzato sommosse nello
Stato Pontificio, e soprattutto avere disertato assieme a dei commilitoni
dall'esercito granducale nel 1845. Per questo fu esiliato a Pianosa, ma siccome insegnava agli abitanti dell'isola piatta a leggere
e scrivere, e che trasmetteva loro il morbo rivoluzionario, dal 1847 fu recluso
a Palmaiola. Le condizioni del Ricci si erano talmente alterate che era ridotto
alla fame, senza scarpe e con i vestiti stracciati al punto che di lì a poco
sarebbe morto. Fu allora che gli abitanti di Rio, con il parere favorevole del
Governatore dell'Elba, rivolsero una supplica al Granduca, prima rifiutata e
poi accolta: visto che era giovine d'ingegno e di istruzione non comune, e che
comunque aveva già scontato la pena di 18 mesi, sicuramente sufficiente per
quel poco che aveva commesso. Carlo Ricci, dopo la liberazione, nel 1848 fu fra
i volontari di Curtatone e Montanara, dove risultò anche ferito».