lomarchetti@ - «L’On. Erisia Gennai Tonietti che al pari del compaesano On.
Pilade Del Buono, i piaggesi li conosceva per davvero, sosteneva come Rio
Marina fosse un paese di anarchici, massoni e protestanti. Ovviamente non si
riferiva alla quantità numerica delle tre appartenenze, bensì a quella cultura
venuta dal mare e impastata nell’ematite che ha caratterizzato il formarsi di
questa comunità. Infatti, restando in tema religioso, è venuto fuori che Rio
Marina è priva di un proprio santo patrono. Eppure, fino ai primi anni ’70, ne
vantava ben due: San Rocco e Santa Barbara. Fu don Mario, l’anziano arciprete, che
precisò come il primato spettasse a Santa Barbara poiché titolare dell’omonima
parrocchia istituita l’11 giugno 1841. Così è stato
per quasi quarant’anni fino allo sbocciare di una singolare deliberazione, la n°18
del 18 marzo 2011, fatta votare al Consiglio comunale dall’allora sindaco On.
Francesco Bosi. In essa, con una procedura non certo laica e a dir poco intrusiva
verso la comunità cattolica, per di più con riferimenti storici raffazzonati, veniva
chiesto alla Curia vescovile di elevare San Rocco al rango di “Patrono
principale” e di declassare Santa Barbara a “Venerata particolare”. Risultato: secondo
le autorità curiali, Rio Marina che ostentava due Patroni, non ne aveva nemmanco
uno! Questa situazione sta creando scompiglio, in particolare fuori dalla
Chiesa cattolica, e cioè fra i commercianti che non sanno più a quale santo
votarsi per conoscere la giornata di chiusura dei loro negozi, nonché fra i
lavoratori dipendenti che non hanno notizia su quel giorno di riposo sancito
dal loro contratto di lavoro. Intanto, nella confusione generale, ognuno si
arrangia come può: chi fa festa per San Rocco (16 agosto), chi per Santa
Barbara (4 dicembre)». Lorenzo (M)