ilvicinato@ - «La domenica
delle Palme ricorda l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, acclamato come
il Messia finalmente venuto a restituire libertà e dignità al suo popolo
oppresso dal giogo romano. Trionfo breve: gli umori della folla sono mutevoli,
e gli "osanna", diventeranno presto dei "crocifiggilo!". Affinché
la pena capitale che gli sarà inflitta abbia una parvenza di legalità, bisogna
in qualche modo processare l’imputato, ed ecco Gesù davanti al governatore
Pilato. L’uno
di fronte all’altro, stanno due uomini diversamente potenti: un governatore,
che rappresenta l’imperatore romano, e un sedicente re, che si dice testimone
della verità. Qui è il centro del passo... e l’interrogativo della nostra vita:
che cosa è verità? L’uomo che incarna il potere umano non vuole risposta alla
domanda: per lui, la verità è quella che il potere fabbrica e fa credere.
L’uomo che sta davanti a lui parla dell’unica verità vera: quella che viene da
Dio, e penetra fino in fondo il cuore degli esseri umani, anche di quelli che
occupano posizioni di potere. Se, andando dietro a Gesù, ci facciamo testimoni
della Verità, e ci diamo da fare per smascherare le verità di comodo... che
qualche volta fanno comodo anche a noi, come singoli e come chiesa, la presenza
di Dio nel mondo potrà essere più avvertita, e forse accolta. Salvatore
Ricciardi, Pastore evangelico