ornella.vai@
- «Mi è sempre piaciuta la leggenda della Vantina, perché
romantica e perché dava un volto più umano all'Imperatore, che in
quell'occasione avrebbe fatto prevalere l'amore per la sua donna alla ragion di
stato, cosa allora non molto frequente. Volutamente parlo della Leggenda della
Vantina, che, ripeto, è dolce, romantica, ma che deve restare confinata
nell'ambito della Leggenda, ed è una forzatura volerla confinare entro i limiti
della storia. Ho amato a tal punto questa leggenda che, nei primi anni 2000
Patrizia Arduini, Lorella di Biagio ed io, nella Piazzetta della Vantina mettemmo in scena un Atto Unico “Nessun
Foresto governerà mai Capoliveri”, che sarà riproposta in occasione del
bicentenario. Non conosco i motivi per i quali il mio nome sia stato omesso, da
questa e da altre opere, ma ne rivendico in questa occasione la co-paternità. Veniamo
però al motivo del “contendere”: la leggenda. Non ho mai avuto modo o motivo di
indagare sulla veridicità o meno della stessa. Effettivamente risulta che
Vantini Ioannes Dominicus nel 1757 ebbe a sposare la sig.ra Semplici Maria
Laura, allora sono andata a vedere quello dei Battesimi, per trovare traccia della
nostra Amelia, che purtroppo non c'è. All'epoca si partoriva in casa, quindi
l'altra spiegazione poteva essere che la famiglia si fosse trasferita a
Portoferraio, luogo di origine della moglie, ma questo, dalla mia postazione,
non ho avuto modo di verificarlo. Continuando però a navigare nella rete, ho
trovato un'altra soluzione del conflitto, a parer mio più interessante. Riporto
il brano da me letto tratto da “Napoleone Pover uomo”, di Sandro Foresi, che nel
paragrafo “Sommossa a Capoliveri” scrive: A Capoliveri era scoppiata una
sommossa contro Napoleone per le troppe tasse che erano state imposte e i
capoliveresi erano gente da temere in quell'epoca, perché selvaggia e ignorante
(sic), facile ad essere aizzata. Sono vive ancora le parole altere e minacciose
del parroco Bartolini che fu anche arrestato per ribellione: Noi siamo sempre
stati fedeli al nostro Principe di Piombino al quale abbiamo pagato le tasse
puntualmente, ma nella maniera che più ci piaceva. Chi è questo Napoleone che
si permette di dettare leggi? Di dove viene? Le tasse furono pagate manu
militari: Napoleone tenne duro e inviò sul posto 400 soldati. Il Parroco cambiò
parere dopo essere stato nominato Consigliere di Stato. L'imperatore poté
visitare il paese ribelle fra gli evviva di tutti e sotto il baldacchino di Don
Bartolini, che aveva messo a posto le cose, dopo essersi messo a posto lui
stesso. Nella vita è sempre così”… allora come ora, aggiungo io». Ornella
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