comitato2.6@ - «Che c’appiccica
il comprensorio delle Colline Metallifere con il territorio, il paesaggio e la
cultura dell’Isola d’Elba? Nulla! Intanto loro sono paesi collinari e noi
insulari, e poi apparteniamo a due sistemi economici locali con caratteristiche
morfologiche, antropiche e economiche completamente differenti. Anche a livello istituzionale
apparteniamo a due province distinte: loro a Grosseto, noi a Livorno (e qui
vogliamo rimanere!). Tant’è che i trasporti locali dell’Isola sono serviti
dalla Compagnia Toscana Trasporti Nord (CTT), mentre in Maremma è attiva la Toscana
Mobilità (Tiemme). Lo stesso vale per le
Autorità del servizio di gestione dei rifiuti urbani, noi siamo nell’ATO
Toscana Costa, loro nell'ATO Toscana Sud. E potremmo continuare. Lo stesso vale
per la Val di Cornia da cui siamo uniti solo dall’Autorità Portuale e dall'appartenenza alla Provincia di Livorno, anche se la Città di Piombino dimostra
di guardare sempre più alla Maremma grossetana. Insomma, il Piano paesaggistico regionale non può analizzare
e tutelare l’Elba, e le altre isole dell'Arcipelago Toscano, quale “chiusura
visiva” delle Colline Metallifere. In conclusione, pare che nella stesura del
piano sia stato usato il detto “poggio e buca fanno pari”, dove noi
rappresentiamo il poggio, da conservare, e loro la buca, da riempire e
sviluppare. Questo studio unitario (?) ci fa pure intravedere il disegno una futura
unione amministrativa dell’Alta Maremma (Val di Cornia e Colline Metallifere) con
l’Arcipelago Toscano, a cui siamo fortemente contrari». Comitato 2.6