2 ottobre 2014

PIANO PAESAGGISTICO DELLA TOSCANA. COMITATO 2.6: “Gli elbani non vogliono essere il poggio da conservare e i maremmani la buca da riempire e sviluppare. Intravediamo il tentativo di un disegno per un’unione amministrativa dell’Arcipelago annesso all’Alta Maremma. A Piombino ci unisce solo l’Autorità Portuale poiché loro guardano al sud della Toscana e noi no!”

comitato2.6@ - «Che c’appiccica il comprensorio delle Colline Metallifere con il territorio, il paesaggio e la cultura dell’Isola d’Elba? Nulla! Intanto loro sono paesi collinari e noi insulari, e poi apparteniamo a due sistemi economici locali con caratteristiche morfologiche, antropiche e economiche completamente differenti. Anche a livello istituzionale apparteniamo a due province distinte: loro a Grosseto, noi a Livorno (e qui vogliamo rimanere!). Tant’è che i trasporti locali dell’Isola sono serviti dalla Compagnia Toscana Trasporti Nord (CTT), mentre in Maremma è attiva la Toscana Mobilità (Tiemme). Lo stesso vale per  le Autorità del servizio di gestione dei rifiuti urbani, noi siamo nell’ATO Toscana Costa, loro nell'ATO Toscana Sud. E potremmo continuare. Lo stesso vale per la Val di Cornia da cui siamo uniti solo dall’Autorità Portuale e dall'appartenenza alla Provincia di Livorno, anche se la Città di Piombino dimostra di guardare sempre più alla Maremma grossetana. Insomma, il Piano paesaggistico regionale non può analizzare e tutelare l’Elba, e le altre isole dell'Arcipelago Toscano, quale “chiusura visiva” delle Colline Metallifere. In conclusione, pare che nella stesura del piano sia stato usato il detto “poggio e buca fanno pari”, dove noi rappresentiamo il poggio, da conservare, e loro la buca, da riempire e sviluppare. Questo studio unitario (?) ci fa pure intravedere il disegno una futura unione amministrativa dell’Alta Maremma (Val di Cornia e Colline Metallifere) con l’Arcipelago Toscano, a cui siamo fortemente contrari». Comitato 2.6