ilvicinato@ - Fonte: Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «Sia ben
chiaro: già la legge è stata una dimostrazione della grazia e della verità di
Dio. La legge diventa opprimente e può addirittura essere mortale quando è
separata dalla grazia; quando assume un valore assoluto e diventa fine a se
stessa. Allora perde il suo scopo, che è di servire alla convivenza umana: non
impedisce ai disonesti di continuare a imbrogliare, ma riesce benissimo a
imbrigliare gli onesti. La legge che Dio ha dato al popolo di Israele serve a
garantirne la libertà. Ma perché porti il suo frutto, è necessario che la
grazia e la verità siano messe in primo piano, ed è ciò che accade nella
persona di Gesù, il Cristo, l’uomo che realizza in pieno la volontà di Dio di
salvare l’umanità. L’azione di Dio verso le creature è appunto grazia e verità.
La grazia è l’apertura che concede valore, dignità e vita all’essere umano,
malgrado la sua sterile ribellione e la sua degenerazione. Gesù accoglie le
persone e dimostra loro quanto Dio tenga alle loro vite. La verità è la durata
nel tempo di questo atteggiamento di Dio benefico e vitale. Il favore di Dio
non è solo per un momento passeggero, è per tutta l’esistenza. La verità è
identica alla fedeltà con cui Dio continua la sua opera in nostro favore. Gesù
non si tira indietro, ma va fino in fondo e muore per noi. Dona la sua vita.
Questo dono è quanto di più vero ci sia; su di esso possiamo fondarci e
procedere». Da una riflessione di Bruno Rostagno, Pastore evangelico