ilVicinato@ - Fonte notizia elbareport.it -
«Vogliamo continuare? Con la filosofia ferrariana l'unica pizza "a
norma" ferajese sarebbe quella del Castagnacciaio, tutte le altre
sarebbero da squalificare o da somministrare solo nel contado, la piadina (vil
razza dannata) sarebbe ricacciata tra le plaghe di Romagna, e alla prossima
festa sarda nessuno dovrebbe sperare nel porcheddu o nei saporosi culurgiones. La
realtà è che questo tentativo di amministrazione dovrebbe accorgersi che il
"salotto", fa da anticamera ad una camera ardente, dove giacciono le
spoglie di quello che fu un vivo e pulsante centro storico: in ogni direzione
si fanno cento passi nella desolazione e tra le "botteghe oscure",
fondi per assicurarsi i quali un quarto di secolo fa quasi ci si accoltellava, ed ora giacciono in
abbandono con esposti solo i cartelli "vendesi" e
"affittasi", alcuni dei quali ingialliti. Chiunque fosse dotato di un
q.i. (quoziente d'intelligenza, ndr) appena superiore a quello di un
grillo-talpa, si dannerebbe l'anima per portare nuove iniziative commerciali e
vita nelle vie del centro storico, rispettando chi si sbatte per crearsi un
lavoro, possa esso vantare natali e
pasque elbane o sia uno dei 10.000 (avete letto bene diecimila) isolani nati
fuori dai sacri confini ilvati». Sergio Rossi, rubrica A Sciambere del gelato misto ai
gusti di polpo, stracciatella e kebab. FINE