ilVicinato@ - Michele Mazzarri, ecco in 13 punti cosa cambia se vince il Sì: «(1) limiti temporali per i procedimenti legislativi, quindi leggi
emanate a data certa; (2) superamento del bicameralismo paritario per il 96%
delle leggi, quindi un voto solo e non un continuo rimpallo tra Camera e
Senato; (3) revisione delle competenze tra Stato e Regioni con il baricentro
spostato verso il primo, quindi materie, quali la promozione turistica o
l’agricoltura, ritorneranno sotto un’unica guida d’indirizzo; (4) eliminazione
definitiva delle Province; (5) soppressione del CNEL; (6) Senato decurtato a
soli 100 membri (215 in meno di adesso), senza indennità aggiuntive o rimborsi,
in quanto i componenti saranno designati dalle singole regioni dove già
percepiscono la loro indennità: risparmi certificati di oltre 90.000.000,00
euro annui; (7) abolizione dei senatori a vita; (8) leggi sottoposte a giudizio
preventivo della Corte Costituzionale, onde evitare postume decadenze di leggi
dichiarate incostituzionali; (9) introduzione degli indicatori dei costi
standard per le funzioni degli enti, quindi una “siringa” dovrà costare euro
1,00 da Bolzano a Palermo; (10)
allontanamento dalle funzioni per gli Amministratori regionali e locali in caso
di accertato dissesto finanziario; (11) limiti agli stipendi degli Organi
regionali in base ai quali non potrà essere superato l’emolumento del sindaco
capoluogo di regione (già fissato per legge): in questa maniera non potrà più
esistere che un Consigliere regionale toscano prenda un’indennità mensile netta
di euro 7.000,00 mentre il sindaco di Firenze ne prende (sempre netti) euro
4.300,00 mensili, e l’esempio è della Regione più virtuosa d’Italia; (12)
abbassamento del quorum per i referendum abrogativi se vengono ad essere
raccolte almeno 800.000 firme: in questo caso il quorum è fissato alla
maggioranza dei votanti alle precedenti elezioni politiche: ad esempio se esso
sarà stato dell’80% basterà raggiungere il 40% più uno affinché il referendum
risulti valido; (13) introduzione del referendum propositivo».