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«La Corte dei conti richiama
l'amministrazione comunale a risanare, sempre che non se ne chiariscano
ulteriormente i dati, il disavanzo per spese vincolate di circa 4,5milioni euro. Il Sindaco omette di
dichiarare (anche alla stampa) che tale risanamento è già stato realizzato con
il Rendiconto 2015, da loro stessi approvato in Consiglio e nel quale il
disavanzo per spese vincolate scende drasticamente a 962mila euro; e questo si è potuto realizzare
proprio perché si è proceduto ad una più completa e precisa ricognizione delle
spese vincolate. Possiamo aggiungere che se nel redigere il Rendiconto 2015, si
fossero inserite le entrate accertate per violazioni tributarie, il disavanzo
sarebbe quasi scomparso. Ciò è confermato nel Bilancio di previsione 2017, dove
il disavanzo è pressoché azzerato. È quindi, fin troppo chiaro, che sia nei
confronti delle richieste della Corte, sia nei confronti dei funzionari
contabili di Capoliveri che hanno redatto i due Rendiconti (2014 e 2015), da
parte del Sindaco e del Revisore non si sono forniti in tempo e completezza
tutti i dati contabili, finanziari, prodotti dalla funzionaria Merlini e dalla
consulente De Castelli, necessari ad una ricognizione più veritiera e
rappresentativa della situazione finanziaria del Comune e che avrebbe messo
fine alla continua campagna denigratoria dei falsi consulenti. E questo perché
si sono frapposti ostacoli a chi aveva ricevuto l'incarico di elaborare e
analizzare questi dati». Pino Coluccia, Nadia Mazzei, Bruno Chiassoni