ilVicinato@ - «L’uomo edifica in zone a rischio idraulico e
idrogeologico, magari per “necessità”, tanto poi la colpa è di "madre natura". Gli
eventi climatici ci sono sempre stati, ma le catastrofi sono il frutto di una
cultura nata negli anni del boom economico, gli anni “60, quando tutto era
permesso in nome del lavoro e del progresso, e oggi sono il prodotto
dell'incuria e dell'abbandono. Prima o poi però i corsi d'acqua riprendono la
loro strada originaria, ma l'uomo non impara! L'uomo ha ristretto l'alveo dei
rii regimentandoli con muri laterali, li ha tombati con lastre di cemento. L'uomo
ha deviato il corso naturale dei torrenti e sugli argini, vi ha fabbricato le
sue abitazioni. L'uomo ha costruito cantine sottoterra, sottopassaggi e
sottopassi che dovrebbero essere svuotati da pompe elettriche anche quando l’energia
elettrica è interrotta. L'uomo è l'unico
animale ottuso che giustifica il suo operato dando la colpa alla natura
matrigna, quando invece l'unica responsabilità è la sua». Artemisio
(T)