ilVicinato@ - Fonte notizia stampa regionale
- Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana: «In una regione come la
Lombardia ancora oggi si concentra la metà dei casi positivi registrati a livello
nazionale, un numero nemmeno paragonabile a quello della Toscana, dove i casi
si contano ormai sulle dita di una mano. Per questo non capisco l'insistenza
del governatore Fontana e nemmeno quella del sindaco di Milano Sala. Occorre
più coesione nazionale. E vale per tutti: per le regioni a maggiore prevalenza
del virus e per quelle a minore prevalenza. Chiedo pertanto esplicitamente al governo:
o si fa un provvedimento distinguendolo per regioni come Lombardia, Piemonte e Liguria che sono
ancora più esposte al contagio delle altre, oppure, come sarebbe ragionevole,
si aspetta un'altro po’ tutti, in attesa di maggiore uniformità dei dati. Noi
in Toscana, come sempre, faremo la nostra parte, ma non vogliamo guerre
regionali. Se fu un errore non chiudere in tempo quelle realtà da cui sono
partiti i focolai maggiori, ora ci aspettiamo che non se ne commetta un altro
riaprendole fuori tempo. Allo stesso tempo evitiamo di lasciar correre l’idea
di limitazioni che andrebbero contro la Costituzione ed evitiamo scemenze come
il lasciare credere che esistano patenti di immunità. Le uniche armi che
abbiamo sono la prevenzione primaria: igiene, distanza, mascherine e il
contenimento del contagio attraverso il tracciamento, il trattamento e le
terapie».