ilVicinato@ - «Appena finita la manovra di disormeggio e messo il
bastimento alla via, il comandante Pirro chiamava in cabina il mozzo (serpante)
nuovo imbarcato. Qui gli faceva alcune raccomandazioni su come comportarsi nel
lavoro e nei rapporti con gli altri membri dell’equipaggio. Poi, con aria
paterna, aggiungeva alcuni consigli: “e mi raccomando, manda i soldi dello
stipendio alla tu’ mamma che deve fa’ il corredo alla tu’ sorella che si deve
sposa’, e non ti deboscia’ (dissipare) i soldi che guadagni. Quando vai a terra
(cioè nel paese di approdo) non anda’ nei casini e nemmeno nelle bettole. E ora
vattene a lavoro e non sbattere la porta”. Il giovane chiudeva la porta con
fare garbato, ma Pirro che non era nato ieri, aggiungeva a voce alta: “Te e
mammeta”. Lui infatti sapeva che il ragazzo, dentro di se, lo aveva mandato a
quel paese, e Pirro di contro ricambiava con quel “te e tua madre”. Anche perché
la mamma del giovane serpante si era raccomandata con il comandante affinché controllasse
il su’ bambolo».