ilVicinato@ -«I
minatori di Rio Alto si recavano a lavorare nei cantieri della Marina di Rio e coi
tizzoni accesi passavano davanti alla chiesina i San Giuseppe e supplicando il
santo, dicevano: "San Giuse' ritirativelo, ci fa fa' una vita da cani, è un
incapace e se la piglia con noi, ma non lo vedete anche voi che bestia d'omo
è". Questa preghiera la ripetevano ogni giorno, sia all'andata sia quando, stanchi e umiliati, ritornavano a casa. La mattina del primo novembre, festa di
tutti i santi, ripeterono la stessa invocazione a San Giuseppe e mogi, mogi se
ne andarono in miniera. Qui però ricevettero la notizia tanto desiderata: in
nottata l’amministratore despota aveva resa l'anima al Padreterno. Quando quegli
uomini, affaticati, ma pieni di gioia, ripassarono davanti alla chiesetta di
San Giuseppe uno di loro ringraziò il santo a nome di tutti gli altri e lo fece
con voce imponente e riconoscente: "Grazie San Giuse', da solo non ce la
vacevete, però vi sete messi tutti assieme e ce l'avete fatta a richiamalo a
voi". È facile immaginare i festeggiamenti fatti quel giorno nei paesi del
ferro».