ilVicinato@ - «Nel
gennaio 2014, presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Villamarina
di Piombino, iniziò una serie di omicidi di anziani pazienti che sarebbe durata
per tutti i successivi ventuno mesi. I “serial killers” che agiscono negli
ospedali sono caratteristicamente denominati gli “angeli della morte” e trovano
giustificazione del loro operato nel non volere far soffrire ulteriormente i
pazienti sottoposti a quello che a loro dire è un accanimento terapeutico. In
realtà ciò che li muove è una psicopatia che li porta a realizzare il loro
desiderio omicida. I decessi sono causati dall’uso di sostanze come il potassio
oppure di farmaci come la digitale e l’insulina. Più raramente questi assassini
si servono di un anticoagulante come l’eparina che conduce a morte per gravi
emorragie nelle ore successive alla sua somministrazione. L’impiego di eparina
permette al killer di liberare le sue fantasie sadiche immaginando a distanza
il lento venir meno della vita del paziente man mano che il sangue fuoriesce
inarrestabile. Solo l’impiego di un antidoto, il solfato di protamina, può fermare
le emorragie, se dato in dosi e tempi adeguati. Nei nostri casi presso
l’ospedale di Piombino non fu mai somministrato se non all'atto della morte nell’ultimo
paziente e in modo inefficace – continua…».
Aldo Claris Appiani e Lorenzo Marchetti