p.dapelo@ - «Chi
continua a sentenziare che gli attuali orari
di lavoro/riposo dei lavoratori marittimi di Toremar sono fuorilegge,
conferma di non conoscere minimamente le vigenti leggi che ne regolano la materia. Queste persone sprovvedute è bene che
sappiano come il rapporto di lavoro servizio/riposo 1=1, con cadenze
quindicinali, è applicato ai marittimi di Toremar, fin dal lontano mese di
aprile 1982, frutto di un accordo
nazionale, interaziendale tra Federlinea e le organizzazioni sindacali, con
l’autorizzazione del ministro della marina mercantile e riguardava anche i
lavoratori marittimi di Caremar, Saremar e Siremar. Nel gennaio del 2012 detta normativa, è stata
confermata “grazie” all’accordo sindacale aziendale, tra Onorato armatori e i sindacati
di categoria e tuttora costituisce inconfutabilmente condizioni di miglior
favore, rispetto alle leggi in vigore nel settore. Tutti i marittimi di Toremar,
inoltre, furono assunti con contratto a tempo indeterminato. Semmai tale
normativa servizio/riposo, applicata solamente ai lavoratori marittimi di Toremar,
dovrebbe, per quanto possibile, essere estesa a tutti i lavoratori marittimi
imbarcati su navi battenti bandiera italiana. Ma gli sproloqui, non si limitano
agli orari di lavoro/riposo dei lavoratori marittimi di Toremar. Addirittura c’è chi auspica che nel prossimo
futuro, il servizio di cabotaggio in
sovvenzione con l’Arcipelago toscano, venga affidato alle Ferrovie dello Stato.
Rammento, a questi “improvvisati luminari” che nelle isole del nostro
arcipelago non esiste la rete ferroviaria e quindi il servizio di continuità
territoriale non può essere affidato alle Ferrovie dello Stato. In entrambi i
casi, a tutti questi “scienziati” che non lesinano gratuite critiche di diversa
natura, rivolgo un consiglio affettuoso: “tacete, eviterete di rendervi ancor
più ridicoli”». Saluti, Piero Dapelo