ilVicinato@ - Fonte notizia ElbaReport - «Fra i tanti
problemi mai risolti che periodicamente si ripresentavano nella vita della
comunità di Portoferraio, uno era quello della macinazione del grano. Durante
il breve periodo in cui il duca di Firenze aveva esercitato il proprio dominio
su tutta l'Isola d'Elba, vale a dire dal 1548 al 1557, molta parte del grano che
arrivava in porto prendeva la via dei mulini di Rio e Marciana. I mulini
marcianesi e riesi avevano il vantaggio di avere sempre acqua. Quelli riesi,
poi, prendevano l'acqua dalla Fonte ai Canali una vera mirabilia dell'isola di
cui si diceva e scriveva (come fece Leandro Alberti nella sua Descrittione di
tutta Italia, Venezia 1561) che gettasse più acqua l'estate che l'inverno e
vari studiosi si attardavano a spiegarne il perché con ragionamenti assai
lontani dalla scienza moderna. Dopo la riconsegna da parte del re Filippo di
Spagna nel 1557 dello Stato di Piombino, e quindi dell'Elba, agli
Appiani e la conferma di Portoferraio in mano medicea, i mulini tanto usati di
Rio e Marciana divennero a tutti gli effetti mulini stranieri e il granduca
invitò i governatori a non usarli più (nell’immagine
la Valle dei Mulini)». Informatore Fabrizio Fiaschi