ilVicinato@ - Fonte notizia iltelegrafolivorno -
«“Il presidente Giani, che ringrazio, mi ha nominata vicepresidente della
Regione Toscana. Quando mi è arrivata la sua proposta, la testa si è riempita
di domande. Oggi la mia generazione vive tra affitti impossibili, lavori
precari, genitori verso cui non si vuole pesare ma da cui non si riesce a
staccarsi. Ne faccio parte anch’io. E voglio portarla dentro ogni scelta e ogni
decisione”. Ha così commentato Bintou Mia Diop, la 23enne con la doppia
cittadinanza italo-senegalese, portabandiera dei diritti civili e sociali,
solidale con la causa palestinese. Gavetta politica in divenire, da quando a
dieci anni sul palco del Terminal Crociere di Livorno arringò davanti a
Pierluigi Bersani l’urgenza dello ius soli. La giovane Mia Diop si è formata a
pane e politica. Tra quello masticato per farsi le ossa nel Pd a quello
distribuito nei cestini alle Feste dell’Unità. Nel mezzo c’è l’attivismo
istituzionale. Da bandiera della Conferenza delle Donne dem, a colonna dei
Giovani Democratici, fino a comporre il primo avamposto labronico della mozione
Schlein nella stagione del congresso 2023. Il passo di lì a poco a entrare in
direzione nazionale come la dem più giovane d’Italia e, nel giugno 2024, in
consiglio comunale a Livorno. I detrattori non mancano, un esempio? Il post di Alessandro Draghi, consigliere di
FdI a Palazzo Vecchio: “Voti Giani, ma ti ritrovi la Mamdani in sapor di cacciucco”».
