SENZA POLEMIZZARE, MA ANCHE SENZA CONFONDERE LUCCIOLE PER LANTERNE
marchetti.lorenzo@tiscali.it - Mi piace invitare gli amici dell’UDC, ed in modo particolare tutti i cittadini elbani, a non confondere lucciole per lanterne. Mi spiego meglio. Nel maggio del 2007 quei compagni che fino a poche settimane prima rappresentavano la maggioranza dei DS all’Elba, seguirono Fabio Mussi dando vita al movimento di Sinistra Democratica. Nel frattempo ha preso forma il Partito Democratico che in questa campagna elettorale corre libero. «Liberi di chiamare le cose con i loro nomi e di scriverli, sempre coi loro nomi, nel programma. Liberi di dire quello che pensiamo e di fare quello che abbiamo detto di fare». Da qui l’invito a non mescolare le posizioni politiche di quanti, lo scorso 14 ottobre, hanno dato vita al PD, con coloro che invece si riconoscono nella Sinistra Arcobaleno. I 1.650 costituenti elbani del Partito Democratico chiedono di essere giudicati per le scelte che questo partito, davvero nuovo, assume anche nei suoi organismi intercomunali e manifesta col suo Coordinatore Federico Mazzei. Mi fa piacere, tuttavia, che i dirigenti locali dell’UDC abbiano apprezzato alcuni passaggi formulati, per mio tramite, dai Democratici di Sinistra dell’Isola d’Elba nei sei mesi precedenti alla sospensione della loro attività politica. Così come gradisco che ora leggano con interesse e rispetto i miei interventi su Il Vicinato. Anch’io, come gli amici dell’UDC, non voglio aprire nessuna polemica e, pertanto, evito di elencare le cose fatte per questo territorio nel periodo in cui ho ricoperto l’incarico di consigliere provinciale e anche dopo. Cito, nondimeno, le sole opere realizzate a Rio Marina: la costruzione dell’Anfiteatro del Parco Minerario, il recupero del Palazzo del Burò, con il museo di minerali e l’archivio storico, e la Laveria del Bacino, ma anche la scuola alberghiera all’Hotel Rio e l’allargamento del lungomare del Sasso con l’asfaltatura del Volterraio. Mi fermo qui, poiché sono passati 13 anni da quando ho lasciato l’incarico nella Provincia di Livorno. E poi, a chi serve rimembrare un passato oramai tanto lontano? Così come i sermoni è bene lasciarli, molto laicamente, alle chiese.