14 marzo 2009

LA SCHIACCIA BRIACA ha sollevato l’interesse di molti. La ricetta viene tramandata oralmente da una generazione all’altra

ilvicinato@libero.it - Questo dolce tipico dell'Isola d'Elba è quello che ha più suscitato la l’attenzione dei nostri naviganti. La Schiaccia Briaca, nata nel riese, fa parte oramai della tradizione isolana, non esiste una ricetta “scritta” e, pertanto, il “come prepararla” viene tramandata di generazione in generazione, in giro ce ne sono diverse varianti e ognuno "l'aggiusta" a suo piacimento. Lo chef Alvaro Claudi, studioso della cucina isolana, ha scritto: «La Schiaccia briaca all'inizio era astemia, data l’origine araba, che raccoglie ingredienti tipici della cucina orientale: pinoli ed uvetta di Smirne. Il vino aleatico, componente irrinunciabile nella versione attuale, è un'aggiunta ottocentesca, così come le noci, non prodotte all'isola e quindi as­sai costose. La versione ottocentesca prevedeva l'impiego del miele isolano al posto del raro e costosissimo zucche­ro. La schiaccia che ne risultava, senza lievito né uova, era a lunghissima con­servazione e quindi adattissima a far parte delle provviste dei marinai». Nei prossimi giorni pubblicheremo alcune ricette e suggerimenti. Ecco, intanto, una prima versione: «ingredienti: 1 kg. di farina, 700 gr. di zucchero, 1 etto di strutto, 1 bicchiere d’olio, 1 bustina e mezzo di lievito, 2 bustine di uvetta, mezzo kg. di noci, qualche mandorla, aleatico quanto basta, mezzo bicchiere di alchermes, pinoli.Impastare tutti gli ingredienti con l’aleatico fino ad ottenere un impasto consistente e morbido. Sistemare sulla teglia, aggiungere pinoli. Una spruzzatina di zucchero in centro, un goccio d’olio, una spruzzata di alchermes per dare colore. Infornare a 200°, a metà cottura abbassare la temperatura a 180°, cuocere per circa un ora».