5 aprile 2009

Le chiese protestanti difendono da sempre i principi di libertà e laicità. Perché? Ce lo spiega il teologo valdese (2)

sardellimichela@gmail.com - La Chiesa cattolica fa derivare la pro­pria dottrina morale dall'esistenza di una supposta legge naturale, di cui sa­rebbe unica legittima interprete. I pro­testanti invece, che non si richiamano ad alcuna legge naturale, su quali ba­si fondano il loro agire? Esistono del principi morali protestanti o un'etica protestante? «Non credo che un'etica cristiana (quella "protestante" vuole essere so­lo questo) possa basarsi su "principi". Naturalmente esistono ­dai Dieci Comandamenti a molte parole di Gesù, orientamenti di fon­do, che però restano astratti (si pen­si, precisamente, all'uso del "non uc­cidere" da parte di alcuni ambienti cattolici), finché non li si legge nel vivo delle sfide di oggi. Il comanda­mento esige, lo ripeto, una risposta (il termine "responsabilità" viene da qui) al tempo stesso fedele e crea­tiva. La domanda che guida l'etica cristiana è: che cosa avrebbe fatto, in questo caso, Gesù? Chi ha letto il Nuovo Testamento sa che tale do­manda è molto meno ingenua di quanto appaia a prima vista. Natu­ralmente non posso imporre la mia risposta, in particolare a chi non ve­de in Gesù il proprio riferimento de­cisivo. Posso però proporIa, nel di­battito pubblico, e anche se venisse messa da parte, posso testimoniar­la». Da l’Unità del 19 marzo 2009 – CONTINUA