RIO MARINA E IL RISORGIMENTO. La rivolta del 19 ottobre 1849: “Sintesi dell’interrogatorio di alcuni testimoni” (16)
ilvicinato@libero.it – Portoferraio, addì 25 Ottobre 1849: «CARLO GIANNONI di anni 30 scapolo, impiegato della Regia Amministrazione del Ferro (...) A domanda risponde: “Conosco i quattro che lei mi cita; discorsi dalle loro bocche che stessero a dichiarare quel che lei mi dice non ne sentii perché non erano tanto sciocchi da farsi ascoltare da noi impiegati; dai movimenti del loro passeggiare, ora con l’uno, ora con l’altro nel giorno 19 Ottobre, epoca in cui vennero due tartane napolitane per caricare minerale, chi è dotato di buon senso intendeva bene che persuadessero la moltitudine a sostenere ciò che avevano fatto ed il non essersi voluti piegare i marinesi alla stivatura in quel giorno, per lo che fu forza prendere dei sviati, dimostra ben chiaro che vi era una lega tra loro (...) Delle persone in quel luogo (Le Palicciate) ve ne sogliono esser sempre; quel giorno poi ve n’era una moltitudine al di là del solito. E ciò perché si attendevano qualche cosa (...) Io ritengo di sì ed in prova di ciò lo dimostra l’arrivo giorni or sono di un altro legno napolitano al quale accorsero gli stivatori a 4 pavoli a cento sì come andava per l’avanti, senza alcun inconveniente (...). VENTURINI MATTEO, di anni 54 coniugato senza prole, muratore (...) A domanda risponde “So che vi era un turno e Luigi Soldani aveva le note, che quando andavano a stivare si spartivano dei danari. Sentii dire la sera del 19 che erano andati a stivare dei cavatori, ma siccome io lavoro ad una fabbrica fuori del paese; all’osteria vi sta la mia moglie, così non vo a casa se non che per mangiare quel boccone e giammai mi sono travato a dei discorsi su tal genere; l’aver citato me è stato un errore perché di fatto simili sono i marinari che stanno tutto il giorno sulle Palicciate; potendola assicurare che i quattro che lei mi ha citato nella mia bottega non sono soliti frequentarci (...)». Lelio Giannoni… Fine 16° Parte