“Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre… Giovanni 12, 46”

ilvicinato@ - «L'immagine
delle tenebre è molto efficace per descrivere le nostre esperienze negative: da
bambini abbiamo paura di rimanere in una stanza non illuminata almeno da un
piccolo lumicino, la minaccia di essere rinchiusi in una cantina buia era molto
efficace come deterrente alle nostre marachelle! Da adolescenti le
"tenebre" dell'inadeguatezza incombono su di noi, quando il mondo ci
chiede di crescere in fretta. Da adulti la nostra vita è sempre esposta al
rischio della perdita, della sconfitta, del dolore. L'immagine della luce,
con la quale viene identificata la persona di Gesù Cristo, percorre tutto
l'evangelo di Giovanni: da una parte, l'immagine rimanda al suo opposto (le
tenebre), con un realismo che richiama la nostra esperienza del mondo come
"male"; dall'altra parte, l'immagine ci ricorda che il superamento
della situazione di tenebre è possibile solamente attraverso un'altra realtà,
quella dell'azione di Dio. Tutto questo avviene quando si entra nella dinamica
della fede». Mauro Pons, Pastore evangelico