30 giugno 2013

LE DUE ECCLESIE: “Ti scrivo... sperando di venir presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità… 1 Timoteo 3,14:15”

ilvicinato@ - Alcuni frammenti di una meditazione di Giuseppe Platone, Pastore evangelico: «Non si sa quando i cristiani cominciarono a utilizzare il termine "chiesa" per definire il loro incontrarsi. La parola "chiesa" (ecclesia) nel mondo greco antico indicava l'assemblea democratica degli uomini liberi. Il luogo dell'incontro dell'ecclesia politica era la piazza (agorà). Cosa teneva insieme questa democrazia cittadina? La ricerca della verità. I cristiani, alla fine del 1° secolo, in ambito giudeo-cristiano non trovarono termine migliore di ecclesia per indicare la loro nuova realtà spirituale. Ma c'era una differenza tra le due ecclesie: nella democrazia ateniese a risultare sovrano era il popolo, nell'ecclesia cristiana, invece, sovrano del popolo dei credenti era il Signore Gesù Cristo. Dio infatti non convoca la sua ecclesia per stabilire un amore privo di verità e libertà. Mentre quel tipo di amore che cura soprattutto il proprio interesse e, magari, usa l'ecclesia per raggiungere i propri fini personali non ha bisogno di scomodare Dio. È un prodotto che si può acquistare su ogni piazza (agorà). Per contro, ciò che cerchiamo, in quell'ecclesia di cui Cristo è il Signore, è un bene gratuito perché Dio ha già pagato il conto. La nostra redenzione non dobbiamo conquistarla, è donata. Occorre però ritirare personalmente il dono. Non possiamo, in questo compito, delegare nessun altro. L'ecclesia cristiana è l'incontro di coloro che intendono ritirare il dono prezioso e gratuito che Dio ci ha fatto e che ha un incredibile capacità trasformatrice. Dentro e fuori l'ecclesia. E il giovane Timoteo l'aveva capito».